3 mesi dopo la condanna per il gioielliere Mario Roggero, accusato dell’omicidio di due rapinatori, la Corte d’Assise di Asti spiega le motivazioni della sentenza con cui è stata stabilita una pena a 17 anni di reclusione. Secondo i giudici, quella messa in atto da Roggero, commerciante di Grinzane Cavour che il 28 aprile 2021 aprì il fuoco contro i malviventi in fuga dal suo negozio uccidendone due e ferendone un terzo, sarebbe stata “giustizia privata” lontana anni luce dall’alveo della legittima difesa.



L’imputato, si legge nel dispositivo riportato da giurisprudenzapenale.com, “una volta resosi conto che i rapinatori avevano lasciato il suo negozio portando via alcuni preziosi, avrebbe dovuto astenersi dal rincorrerli brandendo un’arma da fuoco ma si sarebbe dovuto limitare a chiamare le forze dell’ordine e segnalare l’esistenza di una banda di rapinatori in fuga”. Cosa che Roggero non ha fatto preferendo virare, secondo la sentenza, sulla deliberata decisione “di affrontare i rapinatori con il precipuo fine di assicurarli, lui, alla giustizia o, meglio, alla sua giustizia privata, con immediata ‘esecuzione’ della pena nei confronti dei colpevoli“.



Gioielliere Mario Roggero condannato a 17 anni per l’omicidio dei rapinatori: per i giudici fu “giustizia privata”

Secondo la Corte d’Assise di Asti che nel dicembre scorso ha condannato a 17 anni di carcere il gioielliere Mario Roggero, l’imputato non avrebbe agito in costanza di un “pericolo imminente per la propria incolumità. Secondo la sentenza “va sgombrato il campo da un primo, importante equivoco: i colpi non sono stati sparati per la necessita di salvare sé o altri da un pericolo attuale ed imminente mentre la rapina era in corso; i colpi sono stati esplosi quando la rapina era finita e i malviventi stavano salendo in macchina per darsi alla fuga“.



Per la Corte, la tesi secondo cui Roggero avrebbe inseguito i ladri perché convinto che avessero rapito la moglie è priva di fondamento ed è demolita dalle “immagini riprese dalla telecamera interna della gioielleria“, sequenze che avrebbero cristallizzato tutt’altra dinamica: “Mario Roggero – scrivono i giudici –, dopo aver preso in mano la pistola ed essersi messo all’inseguimento dei rapinatori, si scontra con la moglie che si frappone fra lui e l’uscita e, con un gesto, la sposta per poter raggiungere i malviventi“.