A Mattino Cinque Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, che ad aprile di un anno fa fu vittima di una rapina e che aveva reagito sparando e uccidendo due ladri. “Dai video che sono andati in onda la gente deduce che l’entrata e l’uscita sia andata così. Non viene ripresa tutta la violenza che c’è stata, un rapinatore ha picchiato violentemente con mia moglie. Io ho riportato la rottura del menisco e dell’alluce, e poi c’è il sangue sulla porta provocato sempre dalla colluttazione”.



Quindi Mario Roggero ha proseguito: “Quando mi sono tuffato sui due ladri, abbiamo avuto una violentissima colluttazione, sono riuscito a immobilizzare lo Spinelli poi mi è crollato addosso, poi sono caduto per terra, ho perso la pistola e l’ha recuperata Mazzarino. Me l’ha messa in faccia e mi ha detto che mi avrebbe ucciso, mi sono sentito morire, ho pensato al mio ottavo nipote. Gli ho detto di non sparare. Spinelli si è rialzato, ho visto questa pistola enorme, e mi ha minacciato che avrebbe ammazzato mia figlia, poi mi ha spuntato la pistola alla testa ed ha iniziato il conto alla rovescia”.



RAPINA A GRINZANE CAVOUR, PARLA IL GIOIELLIERE MARIO ROGGERO: “SONO ANDATO ALLA CASSAFORTE…”

Quindi Mario Roggero ha continuato il suo racconto: “Sono andato alla cassaforte, Spinelli ha iniziato a buttare tutta la merce dentro. Poi son riuscito a schiacciare il pulsante antirapina. In quel momento mi son ricordato che avevo da sei anni la pistola sotto la cassa, son riuscito ad aprire il cassetto e loro erano convinti che stessi prendendo i soldi, poi quando hanno visto la pistola sono scappati”.

La colluttazione è quindi proseguita anche fuori dalla gioielleria: “Ho rivisto la precedente rapina quando mi avevano massacrato di botte. Spinelli stava salendo sul sedile dell’auto e aveva ancora la pistola in mano, poi io in quel momento ho sparato, ma non in faccia bensì alla gamba. Non volevo che scappassero”. Poi Mario Roggero ha concluso: “Bisogna trovarsi in quel momento, cercare di capire nella bufera dei pensieri, non si è lucidi e razionali. E’ stato un atto di guerra e la mia reazione è stata adeguata”.