Marisa Laurito, 71 anni, non dà peso al tempo che passa e si sente una ragazza. Una convinzione che l’ha portata ad accettare di prendere parte alla seconda edizione del road-trip show di Sky Uno “Quelle brave ragazze” con Mara Maionchi e Sandra Milo (Orietta Berti ha rinunciato per impegni lavorativi, ndr). Fra le tre donne, sin da subito si è creato un bel clima: “Ci siamo divertite, commosse, emozionate, abbiamo parlato e riso tanto – ha confessato l’attrice napoletana sulle colonne de ‘Il Mattino’ –. Disaccordi o liti tra noi? Sì, quando abbiamo parlato di diritti delle donne. La parità tra uomo e donna per me non è stata ancora raggiunta, sono terrorizzata da quanto accade alle iraniane, alle afghane. Invece, Sandra vive in un mondo poetico e antico e crede che la lotta per i diritti delle donne non sia utile e che le rivendicazioni femminili abbiano portato a una guerra tra sessi che non fa bene a nessuno”.
Marisa Laurito ha poi lasciato a bocca aperta le sue compagne d’avventura con il consiglio che le diede il suo logopedista per correggere la sua “erre” difettosa: “Mi consigliò di usare un vibratore sulla punta della lingua. Io cercai di fare gli esercizi con il vibratore, ma non ho risolto molto. Quando ho cominciato a lavorare, si usava recitare in dizione e non mi prendeva nessuno a lavorare come attrice. Anche Eduardo De Filippo cambiò le parole con la ‘erre’ per non farmele recitare male. Poi quel difetto è diventato una mia caratteristica”.
MARISA LAURITO: “UNA NAVE AMERICANA DOVETTE SALVARMI IN MARE”
Ai colleghi de “Il Mattino”, Marisa Laurito ha poi voluto evidenziare come, a suo avviso, in tv ci sia attenzione verso le persone che non hanno perso vivacità, anche se, forse, nella società di oggi è venuto meno l’amore per chi ha un vissuto alle spalle e può dare consigli: “Dobbiamo stare attenti a non usare le parole ‘anziano‘, ‘vecchio’ – ha asserito –. Non mi piacciono. Per me non esistono. Il tempo è un’immagine, dipende da ciò che hai dentro. Finché il cuore va, il cervello funziona e possiamo abbracciare, siamo giovanissimi”.
Nella sua adolescenza, più precisamente all’età di 15 anni, Marisa Laurito si rese protagonista di una disavventura culminata su una banchina, con sua madre che prese a schiaffi lei e tre marinai: “Un giorno feci filone a scuola, perché, mentre passavo su via Caracciolo a Napoli, vidi una bellissima nave americana e sognai di salirci. Presi un panino al tonno, salii su una barchetta a remi e seguii la direzione della nave, ma non sapevo remare. Chiesi aiuto, scese una scialuppa e mi portarono su. Mi offrirono la colazione e poi chiamai mia mamma, che si arrabbiò moltissimo”.