Sono tanti i racconti interessanti appartenenti alla vita di Marisa Laurito. Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, la cantante e attrice ricorda il suo primo matrimonio durato pochissimo: “Ho saputo che facevano le scommesse sulla durata delle mie nozze, poi è durato tre-quattro mesi ma è stato meglio così. Capire subito che le cose non vanno prima di prendere una strada terribile è molto meglio”, ha raccontato la Laurito che oggi è felice al fianco di Piero Pedrini. “È stato Renzo Arbore a presentarmelo potrei dire, ero in un momento in cui stavo male per questo lutto dell’amore appena concluso”. Così ha concluso: “Il segreto della lunga storia d’amore con Piero? Io credo che il segreto sia rispettare molto l’altro. Siamo entrambi amanti della libertà.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Marisa Laurito, tra successi e l’ultimo libro

Sta per compiere 70 anni Marisa Laurito, attrice, cabarettista e conduttrice originaria di Napoli che proprio della sua napoletanità ha saputo fare un tratto distintivo. Questo compleanno, Marisa intende festeggiarlo a Verissimo, il talk show del sabato pomeriggio di Canale 5 di cui sarà ospite a partire dalle 15.30. La sua vita, d’altronde, l’ha già riepilogata diverse volte: è una storia di successi, certo, ma anche di sacrifici, nella migliore delle tradizioni che hanno caratterizzato le esistenze di praticamente tutte le persone appartenenti alla sua generazione, famose e non. Ma c’è anche un aneddoto leggero e divertente che Marisa riporta nella sua autobiografia, Una vita scapricciata, uscita il 13 per Rizzoli. L’incipit suona così: “Mia madre mi ha sempre raccontato che il 19 aprile 1951 a mezzanotte, mentre io venivo al mondo, nella casa a fianco alla nostra, don Gennaro, appassionato di lirica, stava cantando: Vincerò… vincerooooò…”.



Marisa Laurito racconta la sua vita familiare

E in effetti, Marisa Laurito ha vinto, cioè ‘conquistato’ quasi subito la notorietà presso il grande pubblico. E questo sfidando le difficoltà derivanti in primis dalla sua condizione sfavorevole: “Come spesso accadeva in quell’epoca, le varie generazioni della famiglia vivevano tutte insieme: noi, per ristrettezze economiche, vivevamo ‘ristretti’ nella casa dei nonni, Mario e Gilda”. Una situazione scomoda, che lei tuttavia ha trovato per certi versi molto ispirante: “Nonno Mario, in particolare, era il classico uomo d’altri tempi, sempre elegantissimo nella sua grisaglia grigio scuro; non usciva mai di casa senza cappello, guanti e bastone, anche se si trattava solo di fare due passi in cortile”. Anche sua madre, in realtà, era una signora distinta: “Mamma era una concertista diplomata in pianoforte… All’epoca le signorine perbene dovevano saper far di conto, ricamare, cantare, leggere, dipingere e, possibilmente, anche suonare ma solo per portare tutte queste virtù in dote al futuro marito assieme alla biancheria del corredo, che la sposina si cuciva rigorosamente da sola”.



Il provino di Marisa Laurito con Eduardo

Marisa Laurito continua a coltivare un ricordo positivo della sua famiglia: “Non mi sono mai usciti dal cuore: abiti lisi ma puliti, educati alla dignità e alla gratitudine…”. Questo nonostante fossero poveri, perché povertà non vuol dire grettezza. Il suo background raffinato le servì in occasione dell’incontro più importante della sua vita, quello con Eduardo, che la scritturò per la sua prima commedia nonostante la sua giovane età, l’inesperienza e – soprattutto – la ‘erre moscia’, un altro dei suoi tratti distintivi. A Eduardo, Marisa presentò il monologo di donna Concetta da Non ti pago. Un atto quasi da kamikaze, che tuttavia le permise di guadagnarsi la parte. Per prenderla in giro, o forse per esaltare la sua unicità, il regista sostituì tutte le parole del copione che non contenevano la erre con parole che invece la contenevano, oltre a rendere il suo personaggio più autentico con un accento ‘paesano’. E alla fine fu un successo.