Marisa Laurito è furiosa. La nota artista, oggi direttrice del teatro Trianon Viviani, non ha proprio mandato giù l’uso fatto dal candidato della Lega Severino Nappi dell’immagine e di una citazione di Luciano De Crescenzo per uno slogan politico accompagnato dal logo Lega-Salvini Premier, oltre che dai loghi «Prima gli italiani» e «Campania il nostro posto». Lo ammette nel corso di un’intervista rilasciata a Ugo Cundari per ilmattino.it, dove spiega subito che il fastidio nasce “Perché Nappi si è definito uomo d’amore ma dubito che sappia davvero che cosa significhi.” La Laurito prosegue: “Gli vorrei tanto chiedere se davvero conosce la filosofia di Luciano De Crescenzo, se davvero vuole fare credere ai suoi elettori di aver compreso l’intima essenza dei libri di quello che lui definisce “maestro”. Marisa Laurito spera anzi in un intervento della famiglia di Luciano: “Spero, anzi ne sono sicura, che la famiglia De Crescenzo si tuteli in ogni modo da questo danno di immagine e da questo sfruttamento non autorizzato.”
Marisa Laurito Vs la Lega: “Per quanti anni noi napoletani siamo stati attaccati da loro?”
D’altronde per Marisa Laurito, Luciano De Crescenzo era come uno di famiglia: “Luciano era la mia famiglia, spesso mio padre e qualche volta mio figlio, il nostro era un rapporto intenso, molto stretto, mi sento sua parente di spirito”, ha raccontato l’attrice. Se l’uso improprio dell’immagine d’amico l’ha sicuramente sconvolta, a ferirla è stato anche l’uso di un logo come quello della Lega: “Premetto che qualunque logo politico sotto il volto di Luciano, con l’utilizzo di una sua frase, è sbagliato. Non si usa la creatività di una persona mettendoci un logo, un marchio, comprandola e svendendola, e questo lo avrei detto anche se al posto di un partito ci fosse stata la marca di una saponetta. Che poi sia della Lega, certo, fa male ancora di più”, ha aggiunto la Laurito. Che sulla Lega ha infine tuonato: “Per quanti anni noi napoletani, noi meridionali, noi terroni colerosi siamo stati attaccati dai leghisti? Già abbiamo rimosso tutto?” E ancora “Proprio non capisco come un napoletano possa dirsi leghista, uno che è nato in una città d’amore, come ci ha insegnato Luciano, che poi fra l’altro nel lavoro era un tipo molto meticoloso, serio, professionale, non avrebbe mai accettato di lasciar usare le sue idee così a cuor leggero”, ha concluso.