Marisa Papen ha una visione molto particolare della nudità. Allora quale miglior parere di quello della modella belga? Fece scoppiare anni fa un mezzo caso diplomatico posando nuda al Muro del pianto a Gerusalemme. Poi cercò di fare la stessa cosa a San Pietro, dove fu fermata insieme al suo fotografo di fiducia dall’ispettorato del Vaticano. Ma sono tante le sue imprese: da Luxor alla Basilica di Santa Sofia a Istanbul. La sua non è semplice provocazione ma senso di libertà. Questo è per lei la nudità. Marisa Papen infatti posa spesso e volentieri nuda non per facile successo, ma per filosofia. La chiama “Isola” e spiega che è «in sostanza una nuda forma di libertà in cui le maschere vengono strappate via e gettate nell’oceano». Di questa forma mentis, di cui ha spesso parlato in passato, discuterà probabilmente anche oggi nello studio di Barbara D’Urso.
MARISA PAPEN, CHI È MODELLA “FILOSOFA” CHE POSA NUDA
Nei mesi scorsi Marisa Papen ha posato nuda anche per l’ambiente. In quest’occasione non ha realizzato un calendario, ma ha optato per un diario in cui tutti possono scrivere e raccontare le proprie missioni in questo nuovo anno di cambiamenti. «Volevo che le foto mostrassero quanto può essere potente, grandiosa e grottesca la natura. Volevo sembrare molto piccola, come se il paesaggio mi stesse mangiando». All’interno, dunque, le foto della modella belga. Il progetto è stato limitato: la tiratura è stata infatti di 100 copie, ma per andare contro la sovrapproduzione e il consumo eccessivo. «Voglio che il mio impatto sia il più limitato possibile, non mi sentirei a mio agio all’idea di stampare 10mila copie», aveva dichiarato Marisa Pen nei mesi scorsi. L’attivista intanto sta sviluppando un’organizzazione, Flower of Life, che lavorerà per rendere la società ancora più verde. «Gli altri anni ho lavorato per altre buone cause, ma quando si dona il proprio denaro non si sa mai cosa si ottiene in realtà, invece con la mia Ong posso saperlo».