La deputata repubblicana Marjorie Taylor Green è stata bannata a tempo indeterminato da Twitter. Il suo account social personale @mtgreenee, è stato infatti bloccato per via di continue violazioni della policy dello stesso Twitter in merito alla disinformazione e al covid 19. A far scattare l’allarme è stato un tweet che la stessa repubblicana del congresso degli Stati Uniti ha pubblicato nella giornata di sabato scorso, 1 gennaio 2022, in cui si scagliava contro il vaccino anti covid, sottolineando come le stesso avesse provocato un numero di morti altissimo, ben più alto rispetto ai dati ufficiali. Un cinguettio che è stato bannato in quanto i numeri pubblicati non venivano corroborati da fonti attendibile ne tanto meno verificate, di conseguenza il social non ha potuto fare altro che bloccare lo stesso post.
Il problema per la deputata Marjorie Taylor Green è che si è trattato del quinto ban, di conseguenza quello che ha portato al blocco definitivo del suo account. Le ultime due segnalazioni, come riportato dal sito LaVocediNewYork, risalivano alla scorsa estate, a cominciare dal mese di agosto, quando l’imprenditrice molto vicina a Donald Trump, aveva spiegato che non era necessario vaccinarsi contro il covid in quanto il virus risultava essere pericoloso solo per gli over 65 e per gli obesi, altra notizia ovviamente non corroborata dai fatti.
MARJORIE TAYLOR GREEN, DEPUTATA REPUBBLICANA BANNATA A VITA DA TWITTER: LA REPLICA VIA TELEGRAM
Poche settimane più tardi, poi, aveva pubblicato un tweet in cui sosteneva che i vaccini stessero fallendo nel loro intento, altra notizia fake in quanto senza il siero anti virus gli ospedalizzati e le vittime in questo momento sarebbero probabilmente migliaia al giorno vista la capacità di diffusione di Omicron. La replica al ban definitivo da parte di Twitter è arrivata dalla stessa deputata repubblicana attraverso il suo canale Telegram, definendo Twitter “nemico dell’America” e “incapace di affrontare la realtà”.
In ogni caso il blocco definitivo non ha riguardato il profilo istituzionale della stessa congressista che è rimasto attivo, leggasi @RepMTG. Ovviamente non è la prima volta che i social censurano profili di parlamentari e membri del governo degli Stati Uniti e il caso più eclatante riguarda quello dell’ex presidente Donald Trump, anch’egli sospeso a tempo definitivo da Twitter, nonché Facebook e Instagram, dopo il famoso assalto a Capitol Hill di un anno fa.