Pamela Prati non è stata vittima di alcuna truffa nella vicenda del finto matrimonio con Mark Caltagirone. Il gip di Roma Valeria Tomassini ha, infatti, archiviato la denuncia sporta nel 2019 dall’attrice contro le ex agenti Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo. Queste ultime non hanno truffato la showgirl inducendola a credere dell’esistenza di un corteggiatore inesistente. Anzi, le motivazioni dell’ordinanza mettono fine alla vicenda evidenziando, come riportato da Fanpage, che quella storia fu «un espediente utilizzato, con il consenso della stessa vittima, a scopi autopromozionali».
Il caso Mark Caltagirone avrebbe garantito «un indubbio vantaggio per la vittima», Pamela Prati, «e per le reti televisive che alla stessa hanno dedicato spazio d’intrattenimento». Infatti, la vicenda fu anche un vero e proprio caso televisivo, che ha segnato la televisione italiana per l’attenzione mediatica che ha richiamato, oltre che la copertura televisiva tra programmi, ospitate e interviste. Già il pm aveva avanzato l’ipotesi che il caso Mark Caltagirone fosse solo un espediente.
“PAMELA PRATI COMPLICE DELLE SUE EX AGENTI”
La vicenda, dal punto di vista processuale, ha visto contrapposta Pamela Prati alle ex agenti Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo. Ha inizio il 19 maggio 2019, quando la showgirl denunciò le due ex agenti per il caso del finto matrimonio con Mark Caltagirone. L’accusa era di averla indotta a credere nell’esistenza di un uomo, che in realtà non esisteva, e alla sua promessa di matrimonio. Versione sconfessata dalla Perricciolo, che a Fanpage rivelò l’esistenza di un tacito accordo per promuovere l’immagine di Pamela Prati.
Il 9 aprile di due anni dopo il pm chiese l’archiviazione del procedimento, ipotizzando che l’intera vicenda fosse frutto di una «costruzione artificiosa costruita con la complicità, il consenso o, in ultima analisi, la tacita accettazione/connivenza da parte della soubrette». I legali di Pamela Prati si opposero alla richiesta di archiviazione, chiedendo un procedimento che definisse le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti. Una richiesta a cui il gip di Roma, nell’ordinanza depositata il 19 marzo 2024, non ha dato seguito per i motivi sopracitati.