Il metodo Caltagirone esiste dal 2004. Così titola Spy con un articolo di cui vi andremo a fare un interessante riassunto, giusto per approfondire la faccenda di cronaca (e gossip) più bollente della stagione. L’invenzione si mette in atto con un ricco spasimante da utilizzare in grado di agganciare personaggi dello spettacolo e far credere loro di essere fidanzati oppure sposati, con l’aggiunta in varie situazioni, anche di un bambino in affido (o senza genitori). Questa è una pratica che la società Aicos, fondata da Pamela Perricciolo, con la successiva aggiunta di Eliana Michelazzo, svolgeva da tempo, ben prima del caso legato a Pamela Prati e – per l’appunto – Mark Caltagirone. Per l’esattezza dal 2004, quando nasce la Aicos in Calabria, dalla Perricciolo e da una donna (che non è la Michelazzo) che risulta la prima intestataria della società. Già più di 15 anni addietro, pur non esistendo ancora in Italia Facebook, a questa donna viene presentato, telefonicamente e via mail, un affascinante surfista di nome Andrea Ginevra. Il giovanotto in questione però, ha uno spiccato accento calabrese, nonostante diffonda sul web non la sua immagine ma quella del modello svizzero Stephan Weiler.



Le prime “vittime” del metodo Mark Caltagirone

Lo stesso modello, vestirà per dieci anni i panni di Simone Coppi, marito di Eliana Michelazzo. Tra le curiose coincidenze del primo nome scelto “Ginevra”, si chiamano anche le zie di Pamela Perricciolo. Eliana entra in “gioco” solamente nel 2009, dopo Uomini e Donne e il “no” di Federico Mastrostefano. Per riprendersi dalla delusione, finge di essersi sposata, credendo realmente che questa persona potesse esistere. Secondo la ricostruzione del settimanale, la Michelazzo era a conoscenza dell’invenzione già dal 2015 in quanto, indagata per truffa insieme a Pamela Perricciolo ai danni della parlamentare calabrese Wanda Ferro. La politica avrebbe contattato l’Aicos per realizzare degli eventi e di contro, Eliana e Pamela le avrebbero presentato un modello che corrispondeva al nome di Denny Coppi, giovane e bellissimo imprenditore, nipote dell’avvocato Coppi e cugino di Simone. Dopo la denuncia e il sequestro di cellulari e schede telefoniche, la Michelazzo avrebbe appreso del personaggio frutto dell’invenzione (presumibilmente) della Perricciolo e anche del suo matrimonio basato su documenti sospetti. Lo schema quindi, si ripete ed appare ben più chiaro del previsto.



Metodo Mark Caltagirone, passo dopo passo

Il metodo Caltagirone è molto chiaro. Viene presa l’immagine di una persona reale, di bell’aspetto e con una famiglia numerosa dalla quale attingere altri profili da spacciare per parenti. A questo volto vieni abbinato un profilo con un cognome importante che evidenziare ricchezza e benessere. Con questa nuova identità vengono contattati personaggi famosi che sono, appunto, le vittime del raggiro. Per intenerire le vittime e aggiungere un elemento fortemente reale, viene tirato in ballo un bambino, Riccardo Coppi o Sebastian Caltagirone. Il bambino diventa l’arma numero uno del ricatto: in un caso ha perso la mamma, nell’altro è malato di tumore. Un altro elemento di veridicità sono i documenti falsi, come quelli sequestrati nella perquisizione dell’abitazione di Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo. Alle vittime, in ultimo, viene chiesto di tatuarsi l’iniziale del loro amato, segno di crudeltà indelebile che la Michelazzo, in prima persona, sta pagando proprio adesso dopo avere aperto gli occhi su tutta questa storia. La mente di tutto questo? Probabilmente Pamela Perricciolo ma Eliana, sostiene non possa aver fatto tutto da sola.

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