Mark Zuckerberg sta facendosi costruire una “misteriosa” abitazione sulle isole Hawaii, precisamente nell’area nord est di Kauai. Come specifica Il Messaggero, si tratterebbe di una costruzione top secret, confermata dalla presenza di guardie all’ingresso e lungo la spiaggia vicina, che pattugliano appunto l’area. L’idea più accreditata è che il proprietario di Meta, a cui fanno capo Facebook, Instagram e WhatsApp, starebbe facendosi costruire un bunker qualora dovessero verificarsi dei disastri climatici. Secondo quanto sottolineato da Wired nessuno di coloro che sta lavorando al progetto può parlare di cosa stiano realizzando, pena un licenziamento immediato così come da rigido accordo sottoscritto dagli stessi dipendenti nel contratto di lavoro.
“È un Fight Club. Non parliamo di Fight Club”, ha ironizzato David, ex dipendente a contratto, riferendosi al famoso film con Brad Pitt e rispondendo alle domande di Wired. In ogni caso un po’ di dettagli sono emersi, e precisamente il fatto che si tratta di un complesso che sarà grande più di 5.000 metri quadrati, e si chiamerà Kollar Ranch. Ci sarà un rifugio sotterraneo di circa 466 metri quadrati che sarà completamente autonomo, come specificato da Il Giornale, avendo all’interno grandi scorte di cibo oltre che di energia.
MARK ZUCKERBERG STA COSTRUENDO UN BUNKER ALLE HAWAII: COSTERÀ 270 MILIONI DI DOLLARI
Ma quanto costerà tale imponente struttura al buon Mark Zuckerberg? Si parla di una cifra impressionante, più di un quarto di miliardo di dollari, precisamente 270 milioni che al cambio fanno circa 245 milioni di euro. Questo è il prezzo da sborsare per stare al sicuro in caso di attacchi nucleare o disastri non preventivabili come ad esempio terremoti, meteoriti o quant’altro si è visto nei film hollywoodiani.
Secondo alcune voci locali il sito diventerà “una sorta di bunker postapocalittico in caso di collasso della civiltà”, e stando ad alcune informazioni la porta del rifugio sotterraneo sarà costruita in metallo e riempita in cemento, così come si fa solitamente per i rifugi antiaerei. Il complesso invece dovrebbe ospitare 30 camere da letto e 30 bagni, due palazzi con uffici, sale per conferenze, ascensori, cucina di dimensioni industriali e molto altro ancora, fra cui ben undici case sugli alberi a forma di disco e ponti di corde fra gli alberi.