Quella di Donald Trump dopo l’attentato del 13 luglio scorso durante un comizio in Pennsylvania è stata una reazione «tosta» secondo Mark Zuckerberg, che in realtà ha usato un’espressione più colorita nell’intervista a Bloomberg. Infatti, l’amministratore delegato di Meta ha usato l’espressione «badass», quindi andrebbe tradotta in maniera letterale (e volgare) «cazzuta». In ogni caso, per Zuckerberg quella reazione immediata dell’ex presidente, appena colpito da un proiettile, è anche ispiratrice, contribuendo a spiegare il fascino che riesce a suscitare sugli elettori.



«Vedere Donald Trump alzarsi dopo essere stato colpito da un proiettile in faccia e alzare il pugno in aria con la bandiera americana è una delle cose più toste che abbia mai visto in vita mia», ha dichiarato l’imprenditore che è dietro a colossi social come Facebook e Instagram. Da Menlo Park, in California, dove ha sede la sua società, ha aggiunto: «In un certo senso, come americano, è difficile non commuoversi per quello spirito e quella lotta, e credo che sia per questo che piace a molte persone». D’altra parte, Mark Zuckerberg si rifiuta di prendere una posizione e appoggiare pubblicamente il candidato repubblicano o il presidente Joe Biden, precisando che «non intende» essere in alcun modo coinvolto nelle elezioni presidenziali Usa.



FACEBOOK MENO “INFLUENTE” SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA?

Ma queste poche parole di Mark Zuckerberg si aggiungono al coro dei leader della Silicon Valley, come quella di Elon Musk e dei venture capitalist Marc Andreessen e Ben Horowitz, che si stanno avvicinando a Donald Trump. Alcuni hanno anche permesso donazioni alla campagna. Il CEO di Meta ha commentato la reazione dell’ex presidente americano all’attentato durante un’ampia discussione sul futuro dell’intelligenza artificiale e dei social media per Bloomberg, che trasmetterà l’intervista in formato integrale martedì. Intanto, è stato anticipato che Meta sta apportando dei cambiamenti che spera possano far sì che Facebook non sia un punto di riferimento per le elezioni in futuro.



«La cosa principale che sento dire dalle persone è che in realtà vogliono vedere meno contenuti politici sui nostri servizi, perché vengono sui nostri servizi per connettersi con le persone», ha annunciato il miliardario imprenditore, secondo cui i suoi social avranno un peso minore nelle prossime elezioni presidenziali rispetto a quanto accaduto in precedenza. Infine, quando gli è stato chiesto se ritiene che TikTok vada vietato, Mark Zuckerberg ha glissato: «È una questione al di sopra delle mie possibilità».