Il sequestro degli asset finanziari russi e il loro trasferimento all’Ucraina da parte degli Stati Uniti è sul tavolo del G7 guidato dalla presidenza italiana. Ad annunciarlo è l’ambasciatore statunitense in Italia Jack Markell e amico di Biden: “Mi ha mandato qui perché ritiene che le relazioni tra i nostri Paesi siano molto importanti in un mondo in cui è in corso la sfida tra democrazie e autocrazie. E i rapporti con Meloni sono molto buoni” spiega a Repubblica. Ma quali sono le aspettative degli Stati Uniti riguardo il governo della leader di Fdi? “Siamo entusiasti della presidenza italiana, Roma ha preparato un programma ambizioso al quale lavorano persone molto competenti. La gamma dei temi sul tavolo è vasta. C’è tutto a partire dalla questione ucraina. Ma la bellezza del G7 è la possibilità di focalizzarci su temi più grandi dei singoli partner. Penso ad esempio ai cambiamenti climatici o all’intelligenza artificiale” sottolinea.
La proposta di confiscare e dare all’Ucraina i circa 300 miliardi di asset russi già congelati dai partner del G7 dovrebbe essere discussa nel corso dell’evento: “Gli Stati Uniti pensano che ogni opzione debba essere sul tavolo. La Russia ha violato tutte le norme di diritto internazionale e dunque consideriamo molto importante che il G7 si focalizzi su questo aspetto”. Secondo l’ambasciatore statunitense in Italia bisognerebbe parlare anche di intelligenza artificiale che ha aspetti negativi e positivi: “I primi due meeting ministeriali del G7 a marzo saranno su commercio e digitale: sono certo che le discussioni includeranno l’intelligenza artificiale. La premier Meloni è impegnata su questo tema con un approccio che coincide con quello degli Usa. La discussione verterà appunto su come massimizzare gli aspetti positivi dell’intelligenza artificiale e limitare quelli negativi. Il tema sarà affrontato in profondità”.
Markell: “Ottimi rapporti tra Meloni e Biden”
Dopo la morte di Navalny, molti partiti sovranisti non hanno condannato Putin: tra questi anche la Lega. Nonostante questo però, secondo Jack Markell, è ben chiaro il sostegno all’Ucraina da parte dell’Europa così come dell’Italia: “Non intendo commentare le posizioni dei singoli politici, per gli Stati Uniti conta la risposta del governo e il governo italiano ha risposto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha convocato l’ambasciatore russo dicendo chiaramente da che lato sta. L’esecutivo italiano dunque è stato molto netto sul sostegno all’Ucraina così come lo sono gli Stati Uniti”. Non si preoccupa, dunque, l’ambasciatore statunitense in Italia, neppure per i rapporti tra Meloni e Biden: “La relazione tra Giorgia Meloni e il presidente Biden è molto buona. Lei lo ha già incontrato diverse volte, hanno avuto un meeting molto efficace lo scorso luglio allo Studio Ovale. Io stesso ho avuto eccellenti conversazioni con la presidente del Consiglio, con il ministro degli Esteri e con molti altri ministri”.
A due anni dall’inizio della guerra, in Ucraina ci sono difficoltà politiche e militari: “L’Unione europea ha di recente approvato un pacchetto aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina e il presidente Biden ha proposto nuovi fondi in suo aiuto. C’è un significativo lavoro in corso tra i Paesi del G7 sulla ricostruzione che coinvolgerà il settore pubblico e quello privato”. Secondo l’ambasciatore, però, “c’è ancora molto da fare. Putin ha mostrato al mondo la sua vera natura ma gli abbiamo risposto con la coalizione che sostiene l’Ucraina e continueremo a farlo. L’attacco a Kiev è una minaccia alla sicurezza e all’identità ucraina ed europea. L’asticella è molto alta, noi siamo democrazie e qualche volta abbiamo bisogno di tempo per andare tutti nella stessa direzione, ma sono convinto che è ciò che sta avvenendo” conclude Markell.