Roberto Maroni a capo della Consulta per l’attuazione del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato: questo quanto annunciato oggi dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

La Consulta si è insediata per la prima volta oggi alla presenza della Lamorgese, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e del presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco.



Maroni a capo task force contro caporalato

Roberto Maroni guiderà l’organismo che avrà il compito di dare impulso alle iniziative contro il caporalato previste nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. L’ex ministro dell’Interno torna dunque protagonista nella scena politica dopo essere stato costretto a ritirarsi dalla corsa alla carica di sindaco di Varese per problemi di salute.



«Ha vissuto mesi di tranquillità e riposo, durante i quali ha seguito da vicino, ma senza entrare nel vivo, la campagna elettorale per le amministrative», riporta una fonte qualificata della Lega di Varese ai microfoni del Corriere della Sera. La nomina di Maroni è stata commentata così dal ministro Lamorgese: «Ringraziamo di cuore Roberto Maroni, che ci ha dato il grande onore di accogliere la nostra richiesta di presiedere la Consulta contro il caporalato in virtù della sua grande esperienza come ministro».

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