«Dopo 7 anni di tormento tutte le accuse strampalate contro di me sono finalmente cadute ed è emersa la verità: non ho mai abusato del mio ruolo di governatore della Lombardia. Chi in questi anni ha coperto di fango me e i miei collaboratori dovrebbe solo vergognarsi e chiedere scusa», così Roberto Maroni su Facebook dopo l’assoluzione di una sua collaboratrice accusata di falsa testimonianza, giunta a sua volta dopo la conferma di innocenza dell’ex governatore della  Lombardia datata novembre 2020.



Un’esultanza, quella di Roberto Maroni, che arriva alla fine di un lungo calvario, sette anni che lo hanno consumato anche a livello fisico. Libero, con Renato Farina, ha messo nel mirino la magistratura per aver perseguitato il celebre volto della Lega con accuse, udienze e condanne, per poi arrivare alla piena assoluzione in Cassazione. Ma questa estenuante battaglia ha lasciato un segno, un tumore…



“Maroni ammalato di cancro dopo persecuzione pm”

La giustizia ha trionfato per Roberto Maroni che, nonostante la malattia e il recente delicato intervento chirurgico, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro sulla candidatura a sindaco di Varese. «C’è voluta la Cassazione per dire la parola fine lo scorso novembre a una sequenza di fatti e atti che – con la sentenza della Suprema Corte in mano – mi viene da definire se non persecutori male orientati sin dall’inizio. Un preconcetto ideologico che ha portato a una raccolta di vociferazioni da comari. Immondizia senza sostanza giuridica. Non si è trattato di errorini, di qualche sbaglio nella qualificazione del reato, di interpretazioni dubbie, ma di una catastrofe, altrimenti la Cassazione non avrebbe assolto Maroni & C. senza rinvio del processo a Milano», l’affondo dell’avvocato di Roberto Maroni, Domenico Aiello. E Libero ricorda un altro particolare: la procura di Milano è affidata da decenni a Magistratura democratica, la corrente più di sinistra della magistratura: «Ovvio che per devozione ambientale, sudditanza psicologica, non per malafede, ma per l’inerzia del gioco delle correnti togate, la giustizia abbia un occhio strabico e qualche volta inventivo specie a Milano contro gli oppositori politici»

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