Beppe Marotta vuole davvero lasciare l’Inter? L’indiscrezione risale ad un paio di giorni fa, curiosamente nel momento in cui la società nerazzurra ha perfezionato la cessione definitiva di Mauro Icardi al Psg. Una vittoria di calciomercato per come si era messa, visto che l’attaccante argentino aveva rotto da tempo con l’ambiente e i transalpini non erano certissimi di riscattarlo. Con il lockdown da Coronavirus di mezzo, l’Inter ha chiuso incassando 50 milioni di euro più 8 di bonus: un’operazione assolutamente positiva, eppure lo stesso giorno Il Messaggero ha pubblicato un articolo nel quale si diceva che Marotta si sentisse sotto pressione e meditasse un clamoroso addio. “Rimpiange gli anni felici alla Juventus” si leggeva nel pezzo, che sviscerava altre teorie interessanti. Per esempio, la battaglia sulle date della ripresa: l’Inter avrebbe voluto giocare la finale di Coppa Italia all’inizio di agosto ma nemmeno l’appoggio del Milan è servito, e Steven Zhang non avrebbe gradito la sconfitta.
Così, mentre da una parte il presidente lo elogiava per la riuscita dell’affare Icardi, dall’altra ne metteva in discussione il peso politico e l’arte diplomatica nelle stanze della Lega Calcio; dall’altra parte le pressioni di Antonio Conte, che sulla Coppa Italia punta molto per evitare una stagione da zero trofei e avrebbe gradito non averci a che fare subito. Marotta, alla fine, si sarebbe sfogato in una lunga telefonata con Gabriele Gravina, confidando al presidente della FIGC la sua volontà di lasciare l’Inter e magari fare ritorno alla Juventus, per formare nuovamente la coppia vincente con Fabio Paratici. Probabilmente i tifosi bianconeri la prenderebbero anche bene: la teoria secondo la quale il suddetto Paratici abbia perso parecchi colpi senza la presenza del fidato collaboratore ha preso sempre più piede, e certi acquisti e cessioni sono stati presentati come prova del fatto. Ora, resta da chiedersi se davvero l’amministratore delegato dell’Inter stia meditando un addio che sarebbe clamoroso.
MAROTTA VIA DALL’INTER?
Lo stesso Marotta, interpellato da La Gazzetta dello Sport, ha detto di non essere mai stato così sereno e ha liquidato l’argomento con questa semplice battuta, per poi concentrarsi sulle modalità di ripresa della Serie A (dichiarandosi contrario ai playoff); oggi poi è comparso un contro-articolo su Repubblica nel quale si legge che la voce del Marotta scontento e sotto stress sarebbe stata messa in giro dai “lotitiani”, personaggi non esattamente identificati ma che sarebbero vicini al presidente della Lazio Claudio Lotito. Il quadro riguarderebbe in particolar modo i seggi nel Consiglio di Lega: l’Inter ne occupa attualmente due con lo stesso Marotta e l’altro AD Alessandro Antonello, Lotito invece non ha mai negato di volere in Assemblra soltanto figure presidenziali o comunque chi mette i soldi in società, non i dirigenti “per conto di altri”. L’indiscrezione sarebbe stata creata ad arte per destabilizzare l’ambiente nerazzurro; i seguaci di Lotito vorrebbero un board formato da soli presidenti e in questo senso starebbero provando a far fuori uno tra Marotta e Antonello per inserire Aurelio De Laurentiis o Maurizio Setti (presidente del Verona).
Dove sta la verità? Francamente, se anche le pressioni nerazzurre su Beppe Marotta dovessero risultare vere, crediamo poco che l’amministratore delegato dell’Inter sia già arrivato al punto di non ritorno o alla nostalgia bianconera. Certo quello della Juventus è stato un periodo che per le vittorie e la rinascita dal doppio settimo posto potrebbe facilmente essere irripetibile (anche se manca la Champions League) ma l’Inter 2019-2020 ha dato prova di un miglioramento netto e sostanziale ed è stata in testa alla classifica del campionato, alla ripresa delle ostilità è ancora tecnicamente in corsa per lo scudetto e sa che l’anno prossimo potrebbe avere maggiore fortuna anche in Europa. Ci sono pochi motivi insomma perché Marotta debba lasciare: il tempo ovviamente ci dirà come stanno le cose, per il momento sembra che il dirigente sia concentrato, come l’allenatore e tutta la squadra, sulle partite che i nerazzurri dovranno affrontare. Tra cui quelle della famosa Coppa Italia, che davvero potrebbero rappresentare il primo trofeo vinto da nove anni a questa parte e la rinascita del nuovo corso.