Marracash, insignito della Targa Tenco per il miglior album dell’anno con il suo disco intitolato “Noi, loro, gli altri”, è stato intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, sulle cui colonne ha affidato tutta la sua soddisfazione: “Non nascondo che ho sempre cercato questo tipo di riconoscimento. Questo premio mette fine al mio senso di frustrazione, la critica mi ha a lungo ignorato. […] Da una parte è caduto un grande pregiudizio, che io credo di aver contribuito un po’ a sfatare e cioè che il rap sia un genere per ragazzini, vuoto e materialista; dall’altra è accaduto qualcosa nel mondo, la pandemia, una sveglia per tutti per fare i conti con la propria vita, con il proprio mestiere, personalmente con lo stile di vita di cantante di successo”.
Si tratta, in fondo, anche di un riscatto per i rapper, recentemente al centro di fatti di cronaca nera: “Io li condanno – ha asserito Marracash –, ma va considerato che sono molto giovani e che alle loro spalle c’è un fallimento personale delle loro famiglie e allo stesso tempo un grandissimo fallimento del ruolo dello Stato. In passato ho dichiarato il mio interesse per il fenomeno del rap degli immigrati di seconda e terza generazione perché esprime la rabbia delle periferie delle metropoli, una vera polveriera. E sono convinto che escludere e non ascoltare il loro disagio non possa che complicare le cose”.
MARRACASH: “ELODIE? ANCHE SE IO AVESSI SBAGLIATO…”
Ancora su “La Repubblica”, Marracash ha sottolineato che al giorno d’oggi ci sono esempi positivi anche nella canzone d’autor, ma “bisogna per la maggior parte guardare ai grandi cantautori del passato. Oggi è difficile nominare qualche grande cantautore, si finisce sempre nel fare i soliti nomi: Vasco Rossi, De Gregori e artisti del passato come Lucio Dalla. […] Al contrario, in questo momento il rap, almeno quello ben fatto, è l’unica musica d’autore. Salvo Madame, che non so se definire rap o no, o comunque urban: trovo molto più interessante lei di tanta musica italiana”.
Nell’album con cui Marracash ha vinto la Targa Tenco, in copertina compare la sua famiglia: i suoi genitori, suo fratello, i suoi nipoti ed Elodie, sua fidanzata fino a poche settimane prima della pubblicazione. Nonostante la fine della relazione, tuttavia, l’artista non ha voluto cambiare quella foto: “Sarebbe ‘cancel culture’. Credo non ci sia nulla di male nel fatto che due persone si lascino, ma anche se io ritenessi sbagliato quanto è successo, o se ci fossimo lasciati in una maniera brutta, penso che gli errori che si fanno non si cancellano, sarebbe come mettere la testa nella sabbia”.