Marracash subisce un plagio da Maluma? Spunta il messaggio che insinua il dubbioMaluma
ha rubato un’idea artistica della videografia di Marracash? Questo è l’interrogativo che serpeggia da ore via social, dal momento che il rapper italiano ha lanciato un messaggio sibillino che sembra essere una frecciatina non troppo velata all’artista colombiano, tra le latin-popstar più apprezzate nel mondo.
A destare clamore mediatico, nel dettaglio, è ora una storia che Marracash condivide su Instagram tra le storie, ovvero lo screenshot di un frame che immortala Maluma nel mezzo di una scena del video del nuovo singolo Mojando Asientos, estratto dall’album The love & sex tape del colombiano. Fin qui niente di strano , ma è l’emoticon sibillina che il rapper posta nella descrizione della storia a suscitare curiosità generale, a forma di una faccina che si interroga palesando una visibile perplessità. L’immagine ritrae Maluma che rivolge lo sguardo verso la fascinosa primadonna del video e a legare i due è un arco di frecce. Un’immagine che Marracash – a detta del web – condivide per tacciare il colombiano di plagio del suo video musicale di Crazy love, che in particolare lo inquadra in una scena molto simile a quella di Maluma e insieme a Elodie, la storica fiamma del rapper milanese.
Maluma ha copiato Marracash? La verità web
Al momento Maluma baby non replica all’accusa velata che gli ha a quanto pare lanciato Marracash e in rete -in merito al caso “plagio” con protagonisti i due sex symbol della Musica- divide molto l’opinione del popolo della rete. Se da una parte c’è chi tra gli internauti si schiera sostenendo che Marracash abbia subito un plagio, dall’altra c’è chi a sua volta accusa Marra di rivendicare la paternità di un’idea che non sarebbe la sua, in origine.
Così come riprende Gossip e tv, infatti, l’immagine incriminata altro non è che la performance risalente al 1980 realizzata dall’artista Marina Abramovic, insieme all’allora compagno Ulay. L’opera s’intitola Rest Energy ed era una vera e propria performance, termine con cui la Abramovic definisce le opere di sua genitorialità.