Marracash, un’estate magica con il ritorno alla normalità: “Il mio tour è liberatorio”

E’ un Marracash sempre più spavaldo e consapevole dei propri mezzi, quello che quest’estate è tornato a vivere le piazze e a respirare l’affetto del suo pubblico. Lo ha fatto e lo sta facendo in grande stile, portando due album a lui molto cari, Persona e Noi, loro, gli altri: il primo uscito poco prima dello scoppio della pandemia. Un successo incredibile che non ha mai dato cenni di rallentamento. “Sono maledetto da Dio? Sì, l’ho pensato. Il tour è liberatorio, ma faccio ancora fatica a rendermene conto. È come quando ti nasce un figlio: finché non suono, non me ne rendo conto. Sono stato un po’ privato di questa cosa”, ha raccontato il cantante in un’interessante intervista riportata dal Resto del Carlino recentemente.



Marracash boccia le nuove generazioni: “I ventenni che non sono ribelli mi fanno paura perché…”

“L’idea è cercare di elevare questo genere anche dal punto di vista della performance: spesso quelle hip hop sono un po’ disgraziate”, ha spiegato il musicista, che non più tardi di qualche settimana fa si è tolto diversi sassolini nei confronti di alcuni colleghi. “È stagnante vedere un rapper solo sul palco, con l’autotune e le steccate“, ha commentato amareggiato. Per poi bacchettare le nuove generazioni, dal suo punto di vista troppo morbide e probabilmente prive di personalità: “Oggi va di moda vestirsi da rocker e assumerne l’estetica: non lo condanno, perché è generazionale, però trovo che si perda l’identità collettiva. A me fa un po’ paura vedere dei ventenni che non sono ribelli”.

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