«I giovani sono la priorità vista l’emergenza esistenziale […] ma in una vita sociale pubblica le libertà non sono mai assolute, c’è un Noi oltre che un Io»: così Marta Cartabia, Presidente Emerita della Corte Costituzionale, risponde ad Avvenire alle tante domande pervenute a margine del dottorato honoris causa in Law della Scuola superiore Sant’Anna.
«Compressione dei diritti e delle libertà? I diritti e le libertà individuali siano limitati e limitabili non è una novità. Alla vigilia della pandemia eravamo immersi in una cultura segnata da un eccesso di individualismo alimentato dall’illusione della autodeterminazione e della libertà assoluta del singolo», ribadisce l’ex n.1 della Consulta, aggiungendo «La pandemia ha riportato alla luce che la realtà non è, come avevamo creduto, totalmente sotto il nostro controllo». La libertà della persona resta un grande valore ma per Marta Cartabia da “limitare” in alcune occasioni: «deve fare i conti con una realtà che non è totalmente a nostra disposizione e, soprattutto, deve fare i conti con l’esistenza dell’altro, degli altri. C’è un noi, oltre che un io. Per questo, nella vita sociale le libertà non sono mai assolute».
CARTABIA: “RIPARTIRE DAI GIOVANI E DA VIRGILIO”
Serve coordinare la tutela della persona e della sua libertà con il bilanciamento dei diritti e della situazione generale, «mantenendo sempre uno sguardo olistico sulla persona», prosegue la Cartabia nel colloquio con l’Avvenire. Vi è sicuramente un’ordine di priorità e quello viene individuato nel 2021 sul fronte giovani: «c’è un’emergenza sanitaria che sta portando con sé, oltre che una crisi economica, un’emergenza esistenziale, forse anche spirituale, che non deve essere sottovalutata e alla quale sono esposte soprattutto le giovani generazioni». L’emergenza riguarda più da vicino il tema morale, personale, spirituale: «Dobbiamo prevenire un secondo spillover della malattia, che dopo aver colpito l’umanità nel corpo non ne intacchi l’animo. Ad essere esposti a questo spillover sono soprattutto i giovani. Verso di loro, che saranno chiamati alla grande ricostruzione, portiamo una enorme responsabilità». Secondo la Presidente emerita della Corte Costituzionale serve un cambiamento di sguardo e ciò è possibile “seguendo” l’esempio di Virgilio nell’anno, il 2021, dedicato al 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri: «Virgilio lo accompagna nel cammino, non solo mostrandogli una strada, una direzione, una via percorribile, ma mettendosi in moto con lui. È in un incontro inatteso – come quello che celebriamo nel Natale – che si aprono nuovi orizzonti, è lì la sorgente della motivazione che abilita al cammino, qualunque sia la condizione data».