Marta Collot, candidata di Potere al Popolo alle elezioni regionali Emilia-Romagna, con i suoi 26 anni è la più giovane tra gli aspiranti governatori in lizza. Il fattore anagrafico tuttavia non la posiziona dietro a nessuno in termini di determinazione. Per la preparazione della candidatura ha fatto assemblee di base, banchetti nelle piazze e nelle strade, con tanto di bandiere rosse, canti e slogan dal sapore inconfondibile della sinistra radicale. Il video di propaganda inizia con Marta Collot seduta di fronte al pianoforte. Rompendo gli schemi tradizionali dove i candidati ormai parlano quasi solo di curriculum tecnici, Marta Collot ha voluto iniziare dalla sua passione, ovvero quella per la musica. La candidata ha studiato al conservatorio di Bologna e sottolinea quanto sia importante seguire la strada che appassiona maggiormente, evitando di iscriversi a una facoltà solo perché si ritiene che dia maggiori sbocchi lavorativi. Da musicista ha conosciuto immediatamente il precariato vivendolo sulla propria pelle. I genitori sono stati parte determinante della formazione politica della Collot. Dal padre ha ricevuto i valori di rispetto per i mestieri operai e contadini, la dignità, la voglia di riscatto. Dalla madre invece ha capito che bisogna battersi per l’emancipazione femminile, mettendo forza e convinzione, non facendosi mai mettere i piedi in testa da nessuno. Proprio i genitori la portano alle prime manifestazioni di protesta tra cui quelle contro la guerra in Iraq. Da quel momento in poi Marta Collot non smette mai di interessarsi di politica attiva. Recentemente è stata in Catalogna per seguire le proteste da vicino. Inoltre è stata a Kobane per capire cosa stava succedendo e per approfondire la vicenda della lotta curda. Potere al Popolo l’ha scelta per rappresentare il movimento, esprimendo una candidatura giovane ma ricca di contenuti e di energia positiva.



La lista di Potere al Popolo

Nella lista di Potere al Popolo ci sono solo candidati che la stessa Marta Collot definisce come persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Si tratta di figure rappresentative della società civile e soprattutto delle classi sociali che hanno bisogno di riscatto. La competizione elettorale con le altre liste che fanno riferimento alla sinistra sarà piuttosto intensa, visto che ci sono altri due schieramenti che pescano all’incirca nello stesso bacino elettorale. Marta Collot, salutando gli elettori, nel video annuncia che l’appuntamento è per il 26 gennaio, data fissata per le votazioni regionali, ma soprattutto per il giorno dopo. L’invito è quello di continuare le battaglie ritenute giuste al di là del risultato delle urne. La pratica politica viene prima del numero di voti raccolti.



Marta Collot, il programma

Il programma è nettamente dalla parte dei lavoratori, con proposte concrete che spezzano gli equilibri e gli equilibrismi della vecchia politica. Per esempio Marta Collot chiede l’applicazione di una legge specifica per impedire di affidare incarichi e appalti alle ditte che intendono pagare i lavoratori meno di 9 euro l’ora. Questa sorta di minimo salariale su base regionale potrebbe impedire episodi di ribasso sugli appalti che troppo spesso danneggiano proprio i lavoratori. L’altro grande argomento riguarda l’ambiente ma anche in questo senso Marta Collot ha una ricetta estremamente radicale, chiedendo l’abolizione della normativa regionale sull’urbanistica. Il consumo di suolo e in particolar modo la speculazione immobiliare sono da combattere con tutte le forze. Al posto di nuovo cemento Potere al Popolo propone riconversioni e recuperi di edifici esistenti, valorizzazione del patrimonio paesaggistico, storico e ambientale. L’autonomia differenziata viene fortemente criticata perché genera ingiustizia e crea esclusi anziché includere e ridistribuire.



Marta Collot: “Un voto al PD oggi saranno due voti alla Lega domani”

Potere al Popolo ha faticato già durante la fase di raccolta firme, denunciando irregolarità e mancata agibilità democratica. Giorgio Cremaschi, noto sindacalista ex Fiom Cgil, in un video insieme a Marta Collot, spiega le motivazioni della protesta di fronte al municipio di Carpi. Qui non sono state fornite nemmeno le liste delle figure disponibili per autenticare le firme ai banchetti per strada. Potere al Popolo ce l’ha comunque fatta a raccogliere il numero di firme necessario per la presentazione della lista. Marta Collot lo ha annunciato sul proprio profilo social esponendo un cartello con la scritta obiettivo raggiunto. La candidata in un’altra foto ha lanciato un avviso anche a chi si è avvicinato al movimento delle sardine consigliando di stare attenti alle reti del PD. Il rapporto col Partito Democratico non è affatto improntato sulla fiducia, dice. Marta Collot sostiene che un voto dato al PD alle elezioni di gennaio ne significherà due per la Lega nel futuro prossimo. La motivazione sarebbe che il PD ha portato avanti politiche che non hanno niente a che fare coi valori della sinistra, con la tutela delle classi lavoratrici e con l’estensione dei diritti. Lo sviluppo dell’Emilia Romagna secondo Marta Collot ha aumentato il divario tra ricchi e poveri, con le città vetrina da un lato e le periferie dall’altro. La montagna è stata abbandonata, generando disservizi e lasciando da soli i cittadini. Marta Collot promette di diventare il megafono degli sfruttati, dichiarazione che non lascia spazi a dubbi interpretativi.