MARTA CRISCUOLO, MAMMA E MOGLIE DELLE VITTIME DI MARCO MANFRINATI

Marta Criscuolo ha rischiato di essere una delle vittime dell’ex genero Marco Manfrinati, che però è riuscito a portarle via il marito, Fabio Limido, intervenuto contro di lui per difendere la figlia Lavinia Limido. Ora porta la sua testimonianza anche a scuola, tra i progetti di educazione civica per la parità di genere, come all’ISIS Bernocchi di Legnano, dove l’11 ottobre scorso ha ricostruito la tragedia avvenuta a Varese, all’esterno dell’azienda di famiglia.



La donna ha raccontato che tutto è iniziato con un’aggressione alla figlia (al centro della nuova puntata di Sopravvissute), colpita con un pugno che le ha “spaccato l’arcata dentale“, poi l’ha accoltellata alla carotide e al viso, recidendole il nervo della mandibola, ma l’ha anche colpita alla nuca. Il marito è intervenuto con una mazza da golf in difesa della figlia, ma l’ex genero lo ha inseguito e gli ha sferrato 21 coltellate.



Un mostro sì, ma non un pazzo per Marta Criscuolo, che infatti porta la sua tragedia familiare nelle scuole per far capire che possono verificarsi anche in quelle “normali“. Nel caso di Marco Manfrinati, era un suo collega: la mamma di Lavinia Limido, infatti, è un avvocato e lo aveva presentato lei alla figlia.

MARTA CRISCUOLO: “MIO MARITO MORTO SAPENDO DI AVER SALVATO NOSTRA FIGLIA”

Le violenze sono iniziate durante la pandemia Covid e sono state di natura psicologica, perché Marco Manfrinati aveva cominciato a essere geloso di tutti e non voleva che Lavinia Limido uscisse, poi la figlia è scappata di casa e con il figlio piccolo si è rifugiata a casa dei genitori. Ma ciò non è bastato, anzi sono cominciate altre vessazioni e minacce che hanno portato a denunce che però sarebbero state sottovalutate. Era arrivata ad assumere una guardia del corpo, a nascondere la figlia, ha fatto tutto quello che poteva, ma da sola non poteva essere sufficiente.



Il piano dell’uomo, secondo Marta Criscuolo, era di uccidere l’ex moglie, il figlio, la suocera e poi suicidarsi. Ora però non rivolge alcun pensiero all’uomo che le ha portato via il marito e ha rischiato di ucciderle anche la figlia, anche se non c’è stato pentimento da parte dell’ex genero. Il suo pensiero è rivolto al marito e al ricordo di un particolare: mentre scappava si è girato per assicurarsi che la figlia fosse viva. “So che è morto con la consapevolezza di averla salvata“, ha raccontato agli studenti, come riportato da Legnanonews.