Pessimista Marta Dassù sulla guerra Russia-Ucraina. L’ex Viceministro degli affari esteri nel Governo Monti e nel Governo Letta ha esordito così ai microfoni di Oggi è un altro giorno: “Putin sperava di condurre un’operazione semplice con una guerra lampo, così da portare Zelensky alle dimissioni. Zelensky si è però trasformato in un eroe della resistenza ucraina. Per Putin la cosa si è fatta complicata, ma sono abbastanza pessimista: la Russia ha utilizzato poco della sua forza e non è escluso che decida di alzare molto il livello dello scontro”.



Nel corso del suo intervento, Marta Dassù non ha escluso un’escalation esponenziale nel corso dei prossimi giorni: “Oggi stanno avvenendo dei bombardamenti pesantissimi: prepariamoci a una tragedia. A meno che il tavolo negoziale non riesca a sortire qualche effetto, ma è molto difficile: si parte da situazioni inconciliabili. Per Zelensky ci vorrebbe un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e la difesa dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina: questo Putin lo ha negato. Ha detto in modo esplicito che l’Ucraina non è indipendente e fa parte della sua visione di grande Russia. Si oppone anche all’ingresso eventuale dell’ucraina nell’Ue, in generale a un’appartenenza occidentale di Kiev. E’ molto difficile raggiungere un accordo e temo un’escalation militare sul terreno”.



Marta Dassù: “Prepariamoci alla tragedia”

Marta Dassù ha poi analizzato la reazione della comunità internazionale sugli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina: “Questa crisi sta cambiando l’Europa e il mondo più di quanto non abbia fatto il Covid. Vediamo che finalmente l’Europa ha un moto di resistenza, per la prima volta la Germania decide di scrollarsi di dosso questo senso di colpa sulla storia, che ha prodotto una specie di immobilismo sulla difesa europea: senza la Germania e con l’uscita della Gran Bretagna una difesa europea non era pensabile. Ora Berlino spende soldi, manda armi e scende in campo. L’Europa si è finalmente svegliata”. L’esperta, nel corso del suo intervento, ha poi acceso i riflettori sul Cremlino: “Putin credeva che l’Occidente non esistesse più, con la divisone tra Usa e Europa. Ma è accaduto l’opposto e stiamo rafforzando la Nato. Il problema è cercare di salvare l’Ucraina senza cadere quella che Joe Biden ha definito la Terza guerra mondiale – ha spiegato Marta Dassù – Quando i dittatori sono messi in angolo, diventano veramente pericolosi, perché non ci sono gli elementi di controbilanciamento che esistono nelle democrazie. E’ difficile pensare a un ricambio a Mosca: siamo davvero in un momento molto rischioso, non solo per l’Ucraina ma per tutti”.

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