MARTA, MOGLIE DI CLAUDIO CHIEFFO: “L’ARMA DI DIO PER TENERMI LEGATO A LUI”Claudio Chieffo

è stato folgorato da quella dolce ragazza di nome Marta, tanto da corteggiarla, frequentarla e infine sposarla nel 1969: all’interno dell’ampio ricordo di Chieffo nel programma “Nessun Dorma” in onda questa sera alle 21 su Rai 5, non mancherà lo spazio di indagare sulla sfera più privata del grande cantautore cattolico. Il rapporto con Marta, la fede e la testimonianza con la sua famiglia, fino ai tre figli Martino, Benedetto e Maria Celeste.



Folgorati dall’incontro con Don Luigi Giussani in Comunione e Liberazione, Claudio e Marta si sono inseguiti a lungo fino a promettersi davanti a Dio quell’amore indissolubile cantato in diverse canzoni della sua lunga carriera musicale: «Il nostro rapporto non è mai stato dei più facili», ha raccontato la moglie nel libro di Paola Scaglione “La mia voce e le tue parole”, «Eravamo molto diversi per temperamenti e carattere per cui i momenti difficili non sono mancati. C’era però una evidenza sin dall’inizio che non è mai venuta meno, e cioè che era chiarissimo che in mezzo a noi c’era un Altro. C’era una presenza che dava senso e rendeva più vero il rapporto, è sempre stato così. Il nostro rapporto non era un guardarsi negli occhi e dirsi come ci piaciamo, ma era per qualcosa d’Altro. Questo Altro passava attraverso le cose semplici o quelle difficili, come anche il suo scrivere canzoni». Era stato lo stesso Chieffo a raccontare in più di un’occasione che non ha mai scritto alcuna canzone che non fosse pensata e dedicata alla sua compagna di vita, per l’appunto Marta. «Lei è l’arma preferita di Dio per tenermi legato a Lui», ricordava ancora Chieffo in tante testimonianze rese sulla sua vita personale.



I FIGLI DI CLAUDIO CHIEFFO: MARTINO, BENEDETTO E MARIA CELESTE

«La Presenza di questo Altro ha reso sempre più stabile il nostro stare insieme, lo ha reso più grande di quello di chi vive beato e contento senza mai litigare»: lo dice senza tremare Marta nel raccontare del marito Claudio Chieffo. Ancora dal libro dedicata al loro rapporti, la donna ricorda «La sua vita è stata spesso una battaglia, il suo scrivere canzoni anche fonte di sofferenza. Ma io sapevo che le sue canzoni dovevano andare in giro, essere conosciute, perché erano importanti anche per gli altri, non solo per noi. Ci sono state delle volte in cui lui voleva smettere, diceva di non farcela più, ma io lo spingevo a continuare».



Certo, quando erano piccoli Martino, Maria Celeste e Benedetto, il fatto che Chieffo partisse per i lunghi tour mondiali non fu facile da accettare per Marta: «Certo, quando tutti i figli erano malati e lui prendeva e partiva, mi incavolavo, ma passava subito. Non mi è mai passato per la mente di dirgli resta a casa con la tua famiglia, perché anche quello, andare in giro a suonare, era parte della famiglia. Lui era anche quello e non l’ho mai fermato. Se non lo chiamavano a suonare diventava insopportabile». Benedetto Chieffo ha dato alla vita negli ultimi tempi un progetto benefico discografico dedicato al padre, “Punto Fermo – Chieffo Charity Tribute” in cui diversi colleghi autori e musicisti si cimentano con le canzoni della lunga carriera di Claudio: Bubola, Guccini, Lindo Ferretti, Carboni, Van De Sfroos e molti altri hanno voluto raccontare da vicino cosa è stato per loro l’imbattersi nell’uomo Claudio Chieffo e nella sua musica. Anche il figlio maggiore, Martino Chieffo, ha voluto ricordare l’esperienza musicale e affettiva del padre scegliendo un suo percorso particolare e personale: «un giorno ho capito che la sua (di Claudio, nda) fede non era la mia, non con quelle modalità», racconta Martino nel presentare il suo primo album solista “Parole leggere”, «È stata una fase complicata e dolorosa. Qualche velo è dovuto cadere, qualche osso si è rotto. Inevitabile. Ma è stata anche una fase di grande gioia, riflessione e incontro. Così che il presente è diventato una scoperta. E nel presente ho trovato anche parole mie, leggere, per raccontare le mie storie».