Marta Marzotto ricordata e celebrata nella docu-serie “Illuminate” prodotta da Anele in collaborazione con Rai3. Un viaggio alla scoperta dell’indimenticabile regina dei salotti che con la sua classe e charme ha segnato un’epoca. A raccontare la vita e l’arte di Marta Marzotto la voce fuori campo dell’attrice Nicoletta Romanoff che ripercorre la storia di una eccellenza femminile del nostro paese. Incrociando narrazione cinematografica, documenti d’archivio e testimonianze dirette, il documentario racconta le vicende dell’indimenticabile Marta che si è distinta in diversi ambiti trasformando la propria esistenza in un esempio per le generazioni future.



Marta Vacondio, questo il suo vero nome, nasce a Reggio Emilia. Figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina, è una ragazza spigliata, sveglia ed ambiziosa. Trascorre l’infanzia a Portare con la famiglia e sin da bambina è attratta dai lustrini e dal mondo dello spettacolo. Il film “Riso Amaro” con una straordinaria Silvana Mangano la spinge a lasciare le campagne per trasferirsi a Milano.



Marta Marzotto, la regina dei salotti: icona di stile

Nella città della moda la bellissima Marta Marzotto ha tutte le carte in regola per lavorare come indossatrice. A 20 anni è sulle copertine di Marie Claire diventando la modella preferita di Gigliola Curiel. Proprio grazie alla moda conosce il Principe Umberto Marzotto che diventerà suo marito. La Marzotto diventa col passare degli anni un’icona di stile. A Roma diventa la “regina dei salotti” diventando l’ospite preferita di artisti, scrittori, ma anche politici e pensatori.

E’ grande amica di Alberto Moravia, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia e di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica Italiana. Non solo, per diversi anni è stata la musa e la compagna di Renato Guttuso con cui vive vent’anni d’amore nonostante fosse ancora sposata col conte Umberto Marzotto. Per Guttuso è una “dolce libellula d’oro” e posa per lui in pose di nudo di grande impatto. Marta si è spenta all’età di 85 anni il 29 luglio del 2016 dopo una breve malattia.