Marta Ornelas è la moglie del noto tenore Placido Domingo, uno degli artisti che sarà ospite in Andrea Bocelli 30 The Celebration, l’evento dove si festeggeranno i 30 anni della carriera del noto tenore. L’evento si terrà mercoledi 11 Dicembre e vedrà diversi protagonisti, importanti per la carriera di Bocelli. Andiamo a vedere meglio chi è Marta Ornelas.
Marta Ornelas è nata nel 1935 ed è una cantante soprano messicana. Per anni ha diretto e lavorato in Europa e in Sudamerica, in particolare in Messico e in Israele e come il marito ha studiato al Conservatorio Nazionale della Musica di Città del Messico. Ha avuto nella sua carriera diversi ruoli importanti come in opere come Il Barbiere di Siviglia, Don Giovanni, La Boheme e Faust.
Dopo il ritiro dalle scene ha deciso di dedicarsi alla famiglia e ha lavorato all’opera solo come Direttrice e designer. Uno dei suoi primi lavori è stato alla direzione della Tosca nel 1992 al Teatro di Siviglia ma ha avuto lavori e ruoli in tutto il mondo. Ha lavorato fino al 2014 dove ha diretto e fatto da Designer alla Traviata dell’opera di Los Angeles.
Marta Ornelas e il legame con il marito Placido Domingo
Negli anni Marta si è concentrata non solo al lavoro ma anche ai figli e ha avuto un ruolo molto importante nella loro vita e li ha aiutati a più riprese. Tanti non sanno che Placido Domingo ha avuto un primo matrimonio durato pochissimo con la pianista Ana Maria Guerra Cuè e da lei ha avuto il suo primo figlio Josè Placido Jr.
Marta Ornelas è però invece stata la donna della vita del tenore, i due sono sposati dal 1962 e sono sempre apparsi molto uniti. Qualche tempo fa Placido Domingo ha parlato ai microfoni di Domenica Live ed ha raccontato del loro matrimonio e di tutto ciò che li ha caratterizzato:
“Io e mia moglie ci siamo sposati a 21 anni e non avevamo soldi. Andavamo a cantare a Tel Aviv dove ci pagavano pochissimo. Quando Marta cantava io stavo a casa e a fare i piatti e allo stesso tempo si verificava il contrario. Quando io lavoravo e andavo a cantare lei restava a casa. Eppure sono stati i miei anni più felici e ci ricorda che non dobbiamo dimenticare da dove abbiamo cominciato”.