Una mamma tenta di uccidere la figlia neonata con un coltello, poi si scopre che sotto il letto aveva nascosto lo scheletro di un altro bimbo. Questa macabra storia arriva dal Salento, in particolare da Martano, in provincia di Lecce. La vicenda risale al 23 luglio 2021, ma di recente il pm Alessandro Prontera ha chiuso le indagini preliminari che vedono una giovane madre accusata di tentato omicidio e occultamento di cadavere. Dunque, entro venti giorni può chiedere di essere interrogata o produrre memorie difensive. Alle prime luci dell’alba di quel giorno estivo la donna avrebbe partorito “clandestinamente” la bambina, poi avrebbe reciso il cordone ombelicale con una forbice.



Successivamente avrebbe inferto tre tagli con un coltello recuperato da casa in corrispondenza della carotide, procurando ferite lacero-contuse sul collo della figlia. Quindi, avrebbe provato a uccidere la figlia, poi ha abbandonato il corpicino nel giardino dell’abitazione. A lanciare l’allarme è stato il compagno, padre della bambina e non indagato: aveva trovato la donna distesa per terra in cucina per una grave crisi emorragica.



LA MACABRA SCOPERTA SOTTO IL LETTO

In giardino invece è stato trovato il corpo della bambina, avvolto in un asciugamano da mare e i segni di alcune ferite da arma da taglio. La donna deve però rispondere anche di occultamento di cadavere, poiché avrebbe nascosto sotto il letto il cadavere di un neonato che aveva precedentemente partorito. Dopo averlo dato alla luce, infatti, lo avrebbe avvolto in stracci di cotone, chiudendo le estremità con dei fili di ferro; quindi, avrebbe messo il corpo in una valigia di tessuto per nascondere tutto sotto il letto. Il compagno avrebbe rinvenuto i resti quando è tornato a casa dopo il dissequestro dell’immobile. Le indagini non hanno però stabilito se fosse già morto nel grembo della mamma che, stando a quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, si trova ancora ai domiciliari. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia avrebbe fatto scena muta davanti al gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

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