La Cina, che nel 2021 è riuscita a far atterrare su Marte il primo suo primo rover, ha scoperto sulla superficie del pianeta alcune, forse 16, strutture poligonali che sono rimase, fino ad ora un grosso mistero. Tuttavia, recentemente, grazie a nuove analisi che sono poi state pubblicate sulla rivista Nature Astronomy, forse i ricercatori cinesi sono riusciti a dare una spiegazione plausibile al fenomeno.



Insomma, la Cina sulla superficie di Marte ha individuato alcune strutture poligonali che avevano creato un ampio dibattito sulla natura dell’ignoto pianeta rosso. La missione cinese era stata lanciata nel 2021, riuscendo efficientemente ad atterrare e dando il via all’esplorazione della cosiddetta regione di Utopia Planitia, una delle più grosse conche d’impatto del pianeta, già oggetto di una sommaria esplorazione da parte della sonda Viking 2 nel 1976. Tuttavia, la Cina aveva perso i contatti con il suo rover su Marte nel 2022, a causa, si scoprì diverso tempo dopo, delle eccessive infiltrazioni di sabbia tra i suoi meccanismi. Non per questo, tuttavia, l’esplorazione si è rivelata inutile perché i dati raccolti potrebbero far luce sulle ere geologiche che il pianeta rosso ha attraversato.



Cosa sono le strutture poligonali di Marte

Secondo la Cina, infatti, le strutture poligonali trovate su Marte potrebbero far luce proprio sul passato geologico del pianeta che, si suppone, potrebbe aver ospitato un qualche tipo di vita in passato. Le strutture si trovavano ad una profondità di 35 metri, ad una latitudine di 25 gradi a nord dell’equatore marziano e fecero, inizialmente, supporre del possibile segno di edifici costruiti dalle suddette forme di vita.

Ora, invece, dalle nuove analisi (anche in questo caso frutto di supposizioni) si ritiene che le strutture poligonali di Marte potrebbero essere il frutto di un qualche evento climatico. L’idea, infatti, è che rapidi e frequenti cicli di gelo e disgelo potrebbero aver modellato il terreno, ipoteticamente milioni di anni fa, al punto che il trascorrere del tempo ha, poi, ricoperto le strutture, facendole trovare alla profondità di 35 metri. Singolare, sempre sulle strutture poligonali di Marte, è il fatto che fossero ricoperte di materiali molto differenti tra loro, frutto probabilmente di un ambiente molto più umido in passato, oppure di un qualche evento geologico sconosciuto.