E’ morta nella giornata di ieri Martha De Laurentiis, moglie di Dino e zia di Aurelio, presidente del Napoli e noto produttore cinematografica. Come gran parte della famiglia, lavorava nell’industria del cinema, ed è deceduta a soli 66 anni, dopo una lunga malattia. Olandese di nascita, come ricorda l’edizione online del Corriere della Sera, si era laureata presso la Ball State University, vicino a Indianapolis, negli Stati Uniti, e proprio oltre oceano aveva conosciuto il futuro marito, Dino, un incontro a New York negli anni ’80, durante la lavorazione del film «Ragtime» di Miloš Forman.



Nel 1983 aveva fondato la DDLC, acronimo di Dino de Laurentiis Company, e nel 1990 i due si erano sposati, matrimonio durato esattamente 20 anni, fino al 2010, anno della morte del produttore, e durante il quale erano nate anche le figlie Carolyna e Dina. In totale Martha De Laurentiis ha prodotto circa venti film, fra cui anche una delle serie tv più note degli ultimi tempi come “Hannibal”, con protagonista il famoso psichiatra cannibale. Dal 2010, da quando era venuto a mancare il marito, era diventa presidente della Dino De Laurentiis Company, e la produzione di pellicole era continuata nel corso degli anni, e tanti erano i progetti, ricorda il quotidiano di via Solferino, ancora in cantiere.



MARTHA DE LAURENTIIS E’ MORTA: I PRESTIGIOSI PROGETTI IN CANTIERE

Tra questi vi era «La Divina Commedia» per i 700 anni del sommo poeta Dante Alighieri, nonché il film remake delle «Quattro Giornate di Napoli» di Nanni Loy. Martha De Laurentiis, che era stata anche nella giuria dei prestigiosi festival cinematografici di Berlino e Venezia, aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli un anno fa, conferitale dall’allora primo cittadino partenopeo Luigi De Magistratis.

Il riconoscimento era arrivato con la delibera di giunta 360 dell’8 ottobre 2020, per il «legame che la unisce alla nostra città che considera una seconda casa». Martha De Laurentiis, nonostante fosse nata in Olanda, era considerata «portatrice di napoletanità nel mondo».