La visita di Martin Luther King in Italia a settembre del 1964 fu “spiata” dalla Cia. È questo ciò che, secondo quanto riportato da Quotidiano Nazionale, emerge da alcuni documenti segreti che sono stati pubblicati dagli Stati Uniti sul sito web dei National Archives, gli Archivi di Stato, dopo l’esecuzione del “John F. Kennedy Assassination Records Collection Act”. I dossier desecretati rivelano che per l’Intelligence il profeta del movimento dei diritti civili degli afroamericani era un pericoloso sovversivo.



È per questo motivo che, per ottenere informazioni sui movimenti dell’attivista a Roma, si affidarono a delle fonti sul territorio, tra cui alcune in particolare ben inserite nel Partito comunista italiano. Un rapporto sulla visita, nel dettaglio, fu inviato a Washington un mese dopo da Randalph A. Medford, della stazione Cia della Capitale. Le informazioni contenute nel fascicolo, in base a quanto scritto da quest’ultimo, arrivavano da Luigi Pintor, giornalista de l’Unità che qualche anno dopo sarebbe diventato deputato, il quale le avrebbe rivelate ad una fonte rimasta coperta.



Martin Luther King, la visita in Italia del 1964 spiata dalla Cia: quali furono i suoi movimenti?

Cosa aveva intenzione di scoprire la Cia in merito alla visita di Martin Luther King in Italia del 1964? Al momento non è ancora dato saperlo nel dettaglio, ma il materiale contenuto nel dossier pubblicato dopo l’esecuzione del “John F. Kennedy Assassination Records Collection Act” sembrerebbe molto ampio. Una parte importante, ad esempio, è quella relativa all’incontro tra l’attivista e Papa Paolo VI, il quale secondo le informazioni raccolte avrebbe successivamente fatto una “dichiarazione pubblica sulla segregazione razziale”.



Il Pontefice, tuttavia, non sarebbe l’unico con cui il profeta del movimento dei diritti civili degli afroamericani avrebbe parlato dei temi che gli stavano a cuore. Il 18 settembre di quell’anno, infatti, pare abbia incontrato anche il senatore Velio Spano e l’onorevole Ugo Bartesaghi del Partito Comunista italiano, il deputato Lucio Luzzatto del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e il senatore Paolo Vittorelli del Partito Socialista italiano. Quali siano stati i risvolti di questi colloqui, tuttavia, non è dato saperlo.