Martina Benedetti, l’infermiera simbolo della lotta al Covid in Italia per via della fotografia del suo volto profondamente segnato dalla mascherina indossata tutto il giorno in corsia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, martedì 11 gennaio 2022. La giovane ha recentemente commentato con profondo disappunto la notizia della multa una tantum da 100 euro per coloro che non si sottopongono alla vaccinazione anti-Covid, sottolineando come la fatica degli operatori sanitari non possa valere così poco.
L’ha fatto attraverso il proprio profilo Facebook, sul quale, però, sono giunte offese orribili nei suoi confronti: “Purtroppo sono arrivate minacce non piacevoli, sicuramente. Io sono stata toccata su aspetti puramente personali, sono stata insultata con frasi misogine e sessiste, solo per il fatto di essere una giovane ragazza. Mi hanno insultato più per cose personali che sul contenuto delle mie affermazioni e questo mi fa pensare che queste persone argomentazioni non ne abbiano. È una becera e misera critica fine a se stessa”.
MARTINA BENEDETTI: “IN TERAPIA INTENSIVA TENIAMO NOI LA MANO AI NO VAX, NON I VIROLOGI DI FACEBOOK!”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Martina Benedetti ha poi voluto ricordare che “molti dei nostri pazienti definiti no vax, quando si trovano in estrema necessità e in fame d’aria, si rendono conto che ci siamo noi a stringere loro la mano. Non c’è il virologo di Facebook o colui che ha preso la laurea sui social e discrimina il vaccino senza raccomandazioni scientifiche di sottofondo”.
A proposito delle offensive attraverso i social media, non soltanto quelle indirizzate alla sua persona, ma anche quelle che quotidianamente colpiscono migliaia di altri soggetti in rete, “mi sento umilmente di dire che, probabilmente, anche l’identità digitale dovrebbe essere tracciata con un codice fiscale e bisognerebbe prendere provvedimenti più severi. Ci sono molte persone che si fanno condizionare totalmente da una critica o da un insulto o addirittura da una minaccia arrivata sul web. Vanno adottati provvedimenti più severi”.