Marco Vannini si trovava a casa della fidanzata Martina Ciontoli quando fu raggiunto da un colpo di pistola esploso, secondo sua stessa ammissione, da Antonio Ciontoli, padre della ragazza. Di Martina in questi anni si è detto tanto, a partire dalla sua freddezza nei confronti della morte del giovane ventenne, al quale era legata sentimentalmente dal primo aprile 2012. Un fidanzamento lungo tre anni, spezzato per sempre dalla morte di Marco. Di lei, la mamma di Vannini, Marina Conte, in aula ha parlato in questi termini: “Per me Martina era una figlia, per mio marito uguale. Noi avevamo solo Marco quindi per noi Martina era la femmina che non avevamo mai avuto”. Secondo la donna, la ragazza con loro era sempre stata molto carina e disponibile, “Non poteva non amarla”, aveva aggiunto la signora Conte durante il processo. Eppure, ad oggi resta ancora un mistero il tipo di rapporto che c’era prima dell’omicidio del ragazzo tra quest’ultimo e Martina. Una relazione spesso caratterizzata da liti, come emerge anche da un retroscena riportato da VelvetGossip. Il riferimento è ad un messaggio che Martina avrebbe inviato al padre del giovane poco prima della tragedia: “Se ti ci trovi a parlare con Marco, digli che oggi è il limite. Domani Martina non c’è più”. Una confidenza con la famiglia Vannini, ma anche un rapporto forse giunto al capolinea.



MARTINA CIONTOLI: LE FRASI CHOC DOPO L’OMICIDIO

Martina Ciontoli, nei mesi seguenti al delitto di Marco Vannini, è spesso finita al centro delle critiche dell’opinione pubblica anche per via del suo atteggiamento trapelato dalle immagini delle telecamere, ormai note, riprese nei momenti di attesa prima dell’interrogatorio, nei corridoi della caserma dei carabinieri. Ne trapelò l’immagine di una ragazza per nulla scossa dalla tragedia immane relativa alla morte del fidanzato, ma solo intenzionata a difendere l’onore del padre. “Era destino che dovesse morire io ho visto quando papà gli ha puntato la pistola”, diceva in quei video, manifestando preoccupazione per il genitore: “chissà cosa gli faranno, proprio a lui che ha  sempre fatto del bene a tutti”. Il culmine però fu raggiunto quando espresse sempre in quei frangenti la sua preoccupazione per l’esame universitario che avrebbe dovuto sostenere da lì a pochi giorni. Nonostante il grave lutto, la ragazza si recò all’Università, sostenne l’esame ma non contenta del 25 spronò il professore a metterle 28: “Non li legge i giornali? Sono quella a cui è morto il fidanzato”, riportavano i giornali. Martina è stata condannata – al pari del fratello Federico e della mamma Maria Pezzillo – a 3 anni di reclusione, pena confermata anche in Appello. La mamma di Marco Vannini stenta a credere alla sua versione (la giovane asserì di non aver assistito allo sparo): “Non riesco a comprendere come si possa credere al fatto che Martina fosse in un altro luogo della casa, lei era a conoscenza della verità”.

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