Martina Colombari “festeggia” quest’anno i 30 anni dall’elezione di Miss Italia: “Avevo 16 anni e ora ne ho 46 – racconta la moglie di Billy Costacurta negli studi del programma di Rai Uno, Dedicato – la matematica non è un’opinione. C’era Fabrizio Frizzi, c’era Alain Delon, un’atmosfera meravigliosa, era una sorta di sogno delle principesse. Avevo 16 anni, la tv, la diretta… io non ero ambiziosa, non ero di quelle che si mettevano i vestiti della mamma, i tacchi o prendevano il microfono per intrattenere i parenti, ero molto sobria e semplice, diversa dai teenager di adesso, altri tempi, contesto differente. Io ho un blackout – ha proseguito Martina Colombardi – da quando mi hanno messo in testa la corona non ricordo più nulla fino alla conferenza stampa del giorno dopo, Mi emoziono a vedere queste immagini anche per questo motivo, è stato un fulmine a ciel sereno. Che accento avevo, ero una piadinara?”.
E’ stato un periodo magico ma anche di grandi sacrifici: “In quel periodo tanto lavoro, sacrificio, impegno, penso che se si voglia arrivare a risultati serve quello, noi abbiamo un’idea del sacrificio come deterrente, son sempre stata con i piedi per terra, adoro sfide e mettermi in gioco, dopo la nascita di mio figlio e il matrimonio le gratificazioni maggiori le ho avute dalla mia carriera, ma se non avessi studiato se non mi fossi impegnata, se non avessi fatto errori da cui si riparte… nessuno di noi è perfetta”. Sulla sua mostra: “Ho fatto questa mostra che si chiamava Martina invisibile, 4.000 autoscatti fatti da me su di me con una macchina fotografica, ma io non vedevo cosa stavo inquadrando, dovevo avere molta fiducia in me stessa, è stata una sorta di seduta psicologica. Una Martina che si è messa allo specchio in tutte le fragilità, siamo tutti molto simili e uguali, abbiamo tutto un inizio e una fine, in quella mostra non ero Martina colombari, ma era soprattutto un amare me stessa e questo deve essere un insegnamento per tutti noi”. Gigi Marzullo le chiede quindi come ha combattuto la fragilità: “All’inizio la vedevo come un difetto, e mi ha fatto sperimentare e mi ha fatto fare due domande, chi sono e cosa voglio. Troppo spesso cerchiamo l’approvazione di altri, cerchiamo cosa ci viene chiesto dai genitori, compagno, datore di lavoro… snaturarsi per essere quello che gli altri vogliono da te alla fine metti in scena un personaggio che non sei tu”.
MARTINA COLOMBARI: “LE BELLE NON PENSANO? UN PO’ L’HO SUBITO”
Sul luogo comune che le donne belle non pensano: “Io adoro sentirmi la ciliegina sulla torta. all’inizio lo subivo, vieni guardata ma non ascoltata. a volte per assurdo la bellezza è un deterrente, ti impoverisce invece di arricchirti. Siamo un po’ indietro secondo me sotto questo punto di vista”. Su alcuni problemi avuti con il figlio Achille: “Ho chiesto aiuto a chi fa lo psicologo. noi genitori cerchiamo di passare ai nostri figli regole e valori, ci fermiamo a fare il lavoro da genitore, ma c’è sicuramente qualcuno che è più capace di noi e quindi chiedere aiuto credo sia un atto di intelligenze e apertura”.
“Questi ragazzi sono un po’ scapigliati, smarriti – ha continuato Martina Colombari – hanno un’idea della vita un po’ particolare e pittoresca, quella che vedono loro è quella su Instagram. E poi i figli non sono la continuazione della nostra vita, hanno un loro pensare e agire, mio figlio ha quasi 17 anni. Adesso è tutto facile e tutto a portata di mano, non si disconnettono dal loro mondo per connettersi dalla realtà. Nella nostra famiglia ci sono due riferimenti pesanti perchè la popolarità nostra gli dava un po’ fastidio. non si è mai chiamato Achille ma era sempre ‘il figlio di Costacurta o Colombari, deve sgomitare un po’ di più”. Quindi ha concluso la sua intervista così: “Tifo per il Milan? Io sono juventina, Costacurta è del Milan, ormai mi supporta e mi sopporta dopo 25 anni di amore”.