Martina Colombari è stata ieri ospite di Francesca Fialdini nella trasmissione Da noi a ruota libera per raccontarsi in una lunga intervista. Nei giorni scorsi la Colombari si è resa protagonista di una intervista a Il Messaggero che ha colpito molto l’attenzione dell’opinione pubblica, nella quale con il marito Billy Costacurta spiegano di essere stati da uno psicologo per cercare di affrontare nel migliore dei modi il delicato momento del figlio sedicenne Achille, tra Covid e Dad. Partendo da qui Martina ha spiegato che anno e mezzo è stato per lei: “E’ stato un anno sospeso, un anno che inizialmente sembrava di vivere un film, che ci ha messo davanti allo specchio e ripensare chi siamo e cosa vogliamo nella vita. Ci ha sbattuto in faccia quanto la vita è appena a un filo”. Per la Colombari la pandemia è arrivata come un vento, come una marea, “è stata molto democratica”, spiega. Tuttavia a lei è servita molto “perché mi sono guardata dentro e rimessa in discussione nuovamente”.
Alla soglia dei 46 anni, Martina ha ammesso: “Non mi accontento più, cerco di rimettermi in gioco e migliorarmi”. Per questo ha ammesso “non esistono i genitori perfetti e quindi nessuno ci insegna a fare il genitore”.
MARTINA COLOMBARI E LA MATERNITÀ
Martina Colombari ha quindi parlato della maternità, lei mamma di Achille, definendolo “un viaggio meraviglioso” anche se può far paura. “E’ il dono più grande che una donna può ricevere”, ha aggiunto, pur ribadendo il suo massimo rispetto per le donne che scelgono di non avere un figlio o quelle famiglie che fanno altre scelte. “Io mi sono fermata a un figlio perché non ne sono arrivati altri. Mi sarebbe piaciuta una famiglia più grande e numerosa”, ha svelato. Parlando del ruolo di genitore, ha ammesso quanto sia importante anche chiedere aiuto. “La maternità mi ha migliorata e resa la donna che sono oggi, più matura e con piedi per terra. Sono una donna che lotta tutti i giorni”, ha aggiunto. “Mi dà fastidio dover sgomitare tutti i giorni perché non siamo aiutate”, ha poi proseguito con una nota di amarezza.
Martina ha spiegato le difficoltà per tutta la famiglia, legate alla gestione di un ragazzo adolescente. Per i genitori riuscire a prendere le distanze ed essere sempre lucidi, ha spiegato, non è facile. La Colombari ha quindi raccontato di essersi rivolta non da uno psicologo bensì da un consulente alla genitorialità per amore di suo figlio.
LE DIFFICOLTÀ DEL FIGLIO ADOLESCENTE
Dopo la sua intervista a Il Messaggero, tante mamme si sono rivolte a Martina Colombari per confrontarsi si questo delicato ma importante tema. L’ospite della Fialdini ha sottolineato come il tema sia purtroppo sottovalutato in Italia: “Finché continuiamo a pensare che l’aiuto psicologico non è un aiuto sociale non arriviamo da nessuna parte”. La Colombari crede che i genitori, anche dando il massimo per il proprio figlio, di fronte ad alcune situazioni devono fare un passo indietro e lasciare la parola agli esperti ed affrontare il problema con grande umiltà. Parlando della Dad ha aggiunto: “Secondo me può anche diventare un’ottima risorsa tra qualche anno e dico grazie alla Dad, se questa pandemia fosse arrivata 30-40 anni fa i nostri figli cosa avrebbero fatto?”. Nonostante le difficoltà riscontrate da molte famiglie, “con i ristori stanno aiutando tante categorie, ma i nostri ragazzi da chi vengono aiutati?”, si è domandata. E parlando del figlio Achille ha aggiunto: “Come tutti gli adolescenti nella fase della ribellione, vivono le difficoltà di voler andar via da casa e staccarsi dalla figura genitoriale ma al tempo stesso questa cosa spaventa molto anche se non dichiarata”.
Martina ha affrontato il delicato argomento del senso di colpa: “C’è sempre perché ti senti inadeguata, soprattutto se sei una persona che cerca di dare il massimo”, ha spiegato. “Ogni figlio ha il genitore di cui ha bisogno e penso che noi siamo i genitori giusti per Achille, quindi mamme non sentitevi in colpa o sbagliate”. Anche i figli però devono prendersi le loro responsabilità. La sua paura più grande come mamma e come donna? “Che si perdano… si parla tanto di Dad ma non può essere solo l’istruzione scolastica. Le radici che devono avere sono i valori, ma anche l’arte”. Billy Costacurta, da papà, che domande si è fatte? “I papà sono più fighi perchè sono più forti”, ha scherzato Martina. L’esperto al quale si sono rivolti li ha fatti lavorare sull’eliminazione dei sensi di colpa ed ha consigliato di dare sempre delle regole, poche ma da far rispettare.