Martina Luoni torna a parlare della sua storia e fa chiarezza in merito al suo appello dei giorni scorsi. «Non ho mai detto che mi è stato annullato l’intervento, ho detto solo che sono in attesa ancora della fattibilità dell’intervento», ha spiegato la 26enne malata di tumore. La ragazza si dice sicura che quando ci sarà il via libera da parte del team, verrà trovato il modo per non lasciarla sola. «Non l’hanno mai fatto e quindi non inizieranno farlo ora. Ho una squadra molto solida alle spalle», ha detto in un nuovo video. Martina ha anche confermato la proposta arrivata dal direttore generale dell’Istituto Pascale di curarsi a Napoli. «Io sono qua per ringraziare pubblicamente per la condivisione del messaggio e per l’interessamento». Ieri Martina è stata contattata anche dalla Regione Lombardia, che le ha chiesto di diventare uno dei testimonial di “Covid Dilemma”, la campagna di sensibilizzazione che ha avuto come primo volto Zlatan Ibrahimovic. Come riportato dal Corriere della Sera, la giovane ha accettato la proposta.
GALLERA SU CASO MARTINA “INTERVENTI ONCOLOGICI MAI BLOCCATI”
«In Regione Lombardia gli interventi oncologici non sono mai stati bloccati, né a marzo durante la prima fase della pandemia e nemmeno ora», la precisazione dell’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, che su Instagram ha ringraziato Martina Luoni per la sua testimonia e l’appello al senso di responsabilità di tutti in questa fase delicata dell’emergenza Covid. E infatti la 26enne malata di cancro in un nuovo video ha precisato: «Non ho mai detto che mi è stato annullato l’intervento, ho detto solo che sono in attesa ancora della fattibilità dell’intervento». E quindi ha rilanciato il suo appello: «Però ragazzi mi raccomando, aiutiamoci tutti quanti perché se gli ospedali sono in sofferenza tutti quanti dobbiamo metterci una mano sulla coscienza». Sui social aveva infatti dichiarato: «Io parlo per me, eppure credo di dar voce a tanti: ci vengono annullati gli interventi, la situazione è grave ma non possiamo far spegnere la sanità per il Covid».