Per la brutale aggressione nei confronti della 29enne Martina Mucci le forze dell’ordine hanno arrestato l’ex fidanzato Emiliano Laurini. Il gip Francesca Scarlatti ha definito la personalità del 41enne “incline alla violenza e alla gelosia patologica”: l’uomo è accusato di essere il mandante dell’assalto portato a termine dal 19enne Kevin Mingoia (in carcere) e un complice ancora da individuare. I due citati e l’intermediario Mattia Schininà sono accusati di lesioni aggravate, sfregio permanente e rapina aggravata.
“Sono confusa, stanca”, le parole di Martina Mucci ai microfoni della Nazione: “Ho sempre sospettato che dietro ci fosse lui, ma speravo di sbagliarmi. Mi sono tolta un peso dallo stomaco”. La giovane ha spiegato i perchè dei sospetti sull’ex compagno: “Negli ultimi tempi della nostra relazione litigavamo spesso. Avevo subito il furto della borsa e del cellulare un mese prima dell’aggressione e ho sempre saputo che era stato lui. Spesso se la rifaceva sui miei oggetti, soprattutto le borse. Dopo la ritrovai vuota, rotta. Pensai fosse stato lui. Però non avrei mai immaginato che arrivasse a tanto. Mi fidavo”.
Le parole di Martina Mucci
La 29enne ha confidato di aver ricevuto qualche ceffone dal Laurini nel corso della relazione. Non sono mancati gli scatti d’ira e la fissazione del suo volto: “Però non posso dire che mi abbia mai aggredito con armi o qualcosa del genere”. Martina Mucci ha però scartato la gelosia come movente, considerando che l’ex aveva un’altra compagna: “La causa di tanta ferocia? Forse il lavoro. Abbiamo avuto una lite di fronte al locale dove lavoravamo entrambi. Il proprietario decise di trasferirlo in un altro pub. Lui voleva che ad essere spostata fossi io”. Tante le botte prese per mano degli assalitori pagati dall’ex: “Se qualcuno non avesse acceso la luce nelle scale non so se adesso sarei qui. Bastava che sbattessi la testa in un altro modo e non so come sarebbe andata”.