Si chiama Martina Patti la mamma di Elena Del Pozzo, la bimba di 4 anni trovata morta nelle scorse ore. La donna avrebbe confessato l’omicidio della piccola, così come si legge sull’edizione online di Leggo, spiegando agli inquirenti di aver inscenato una montatura, ovvero il rapimento, per coprire appunto il delitto. La ragazza ha poco più di vent’anni, per l’esattezza 24, e non si hanno molte informazioni su di lei, se non che faccia la casalinga. Si sa che la bimba era stata concepita assieme ad un altro ragazzo, ma ora i due sono separati anche se i rapporti sono rimasti comunque buoni. Inizialmente, come detto sopra, aveva spiegato di come la figlia fosse stata rapita da un “commando” di cinque persone incappucciate e armate, ma dopo essere stata torchiata dagli inquirenti, a cui la versione del rapimento è sempre sembrata un po’ contraddittoria, è scoppiata in un pianto, confessando appunto l’assassinio.



Si è quindi recata sul luogo dove la piccola Elena Del Pozzo era stata abbandonata, un campo a Mascalucia, dove i militari e gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che rinvenire il decesso della bimba. “Purtroppo, è stato trovato il cadavere della piccola Elena, su indicazione della madre”, ha confermato procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro. “Questa notte – ha aggiunto – nel corso di un lungo interrogatorio, le avevamo contestato diverse incongruenze”. Restano totalmente oscuri i motivi di questo gesto scioccante, anche perchè la famiglia, come ha spiegato stamane il sindaco di Mascalucia a Mattino5, non era molto conosciuta in zona, anche se i vicini di casa ne hanno sempre parlato bene.



MARTINA PATTI, LA SUOCERA: “AVEVAMO CREDUTO ALLA STORIA DEL RAPIMENTO…”

E’ vero, il padre della piccola era stato indagato per dei piccoli reati, ma in ogni caso, come detto, sopra, Martina Patti e il papà di Elena Del Pozzo erano rimasti in buoni rapporti. Sul luogo del ritrovamento si è recato proprio il ragazzo nonchè Rosaria Testa la nonna paterna della bambina, che ha spiegato: «Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati: non avevamo ragione di non credere. Elena era una bimba meravigliosa. Quando hanno litigato non voleva andare via da casa – ricorda la nonna distrutta dal dolore, come scrive Leggo – un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani».



«Quella mattina l’ho accompagnata a scuola e le ho detto ‘nessuno ti vuole bene più di me’. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina». Il nonno paterno, Giovanni del Pozzo, ha aggiunto: «Sembra tutto molto strano. La madre era un tipo molto chiuso – dice riferendosi a Martina Patti – adesso chi è stato a compiere un gesto del genere deve pagare così come altre persone, eventualmente, l’avessero aiutata».