Bruno Rossi e Franca Murialdo, genitori di Martina Rossi, avrebbero ottenuto un incontro con i due giovani accusati di false dichiarazioni nell’ambito delle indagini sulla morte della figlia, avvenuta dopo la caduta da un balcone dell’hotel di Palma di Maiorca, in cui era in vacanza, per sfuggire a uno stupro. Secondo quanto riportato in queste ore dal Corriere di Arezzo, si tratterebbe di due ragazzi (amici degli aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati per la tentata violenza sessuale ai danni di Martina Rossi) che mesi fa avrebbero scritto una lettera di scuse alla famiglia della 20enne.



Il padre e la madre di Martina Rossi avrebbero chiesto di guardarli negli occhi per capire se si tratti di una autentica “resipiscenza”, e ora è emersa la notizia che l’incontro avverrà davanti a un giudice il prossimo aprile. Martina Rossi, studentessa genovese, è precipitata dal sesto piano dell’albergo in cui alloggiava e, secondo la ricostruzione emersa a processo, riporta Ansa, sarebbe morta nel tentativo di scampare a un’aggressione sessuale. I due giovani che incontreranno i genitori della vittima sarebbero finiti sotto la lente investigativa con l’accusa di aver detto il falso durante l’inchiesta sul decesso di Martina Rossi. Stando a quanto riportato ancora dal quotidiano, quando furono interrogati a Genova – in sede di riapertura delle indagini dopo l’archiviazione del caso in Spagna – avrebbero mentito per coprire i due amici che erano stati indagati per i reati di tentato stupro e morte in conseguenza di altro delitto (quest’ultimo prescritto).



I genitori di Martina Rossi verso l’incontro con i due ragazzi accusati di false dichiarazioni

I genitori di Martina Rossi avrebbero quindi chiesto e ottenuto un incontro con i due ragazzi accusati di falso, riporta il Corriere di Arezzo, per guardarli negli occhi in aula dopo che si sarebbero scusati con la famiglia attraverso una lettera risalente a diversi mesi fa. Il faccia a faccia sarebbe stato fissato per il 13 aprile 2023 presso il Tribunale di Genova e vedrà i due giovani comparire davanti al padre e alla madre della studentessa 20enne morta durante una vacanza a Palma di Maiorca nel 2011. Secondo l’accusa i due avrebbero mentito per coprire gli amici allora indagati per i reati di tentato stupro e morte in conseguenza di altro delitto, andato in prescrizione.

In sede giudiziaria avrebbero scelto la messa alla prova con un impegno nel volontariato, ma per i genitori di Martina Rossi le scuse contenute nella missiva non bastano. Nella drammatica ricerca della verità sulla tragedia della figlia, morta dopo essere precipitata da un balcone del sesto piano per sfuggire alla violenza, Bruno Rossi e Franca Murialdo continuano la battaglia perché nessuna viva lo stesso orrore. Quel giorno i due ragazzi non sarebbero stati nella stanza teatro della tragedia, ma con le amiche di Martina Rossi in un’altra camera. Di fatto, secondo l’accusa riportata dal quotidiano, non avrebbero però agevolato le indagini. “Vorremmo che sapeste che anche per noi questa tragedia è un macigno del quale non ci libereremo mai, nonostante sia solo un sassolino rispetto a quello che grava sui vostri cuori“. Queste alcune delle parole contenute nella lettera di scuse recapitata ai genitori di Martina Rossi da parte dei due, ma ora il papà e la mamma della 20enne vorrebbero avere una prova diretta della genuinità di quelle affermazioni. Dall’altra parte Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati in via definitiva a 3 anni di reclusione per la tentata violenza sessuale e destinati dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze al regime di semilibertà.