Sono passati poco più di 10 anni da quel 3 agosto 2011 nel quale Martina Rossi perse la vita cadendo dal balcone di una camera d’albergo di Palma di Maiorca. Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni sono gli unici indagati nel caso, ma ancora oggi dopo tanti anni, non è stata fatta giustizia per la morte della ragazza. Anzi, proseguono i rinvii dell’udienza in Cassazione, con i genitori di Martina che sono stufi di aspettare e continuare ad assistere a questa corsa ad ostacoli. A ribadirlo, nel corso di un’intervista a Chi l’ha visto, è stato il papà Bruno Rossi: “Quello che è successo a Martina e a noi genitori in questi ultimi dieci anni è qualcosa che non deve accadere mai a nessuno. Le condizioni tra prescrizioni, ostacoli, pasticci, verità non dette devono essere messe da parte e basta. Abbiamo l’ultima data per avere giustizia per Martina”.
La data che ha citato Bruno Rossi è quella del prossimo 7 ottobre, giorno in cui dovrà arrivare la sentenza della Cassazione sulla morte della figlia. La decisione del rinvio era stata presa dai giudici della Sezione feriale della Cassazione accogliendo la richiesta avanzata dalla difesa dei due imputati. Stefano Savi, legale della famiglia Rossi, ha spiegato i motivi dietro al rinvio: “Uno dei due ricorsi degli imputati è arrivato presto in Cassazione ed era stata fissata l’udienza al 22 luglio da tempo, l’altro non arrivava e il difensore dell’imputato aveva fatto capire che non avrebbe impugnato. Il ricorso è stato depositato a Perugia. Tutto è possibile, le eccezioni non si fabbricano ma non vedo quali altre possano fare. Tutti i rinvii richiesti sospendono la prescrizione”.
Martina Rossi, i genitori: “Allucinante vivere così”
Sono passati poco più di 10 anni, ma il dolore dei genitori di Martina Rossi è vivo ogni giorno sempre più. L’assenza dell’amata figlia si avverte ogni giorno, dalle piccole cose della quotidianità che ricordano la giovane ai genitori. Bruno Rossi, papà della giovane deceduta a Palma di Maiorca, nel corso dell’intervento a Chi l’ha visto, ha spiegato: “Vedo le sue amiche più care che ci stanno vicino, vedo come crescono e si fanno la loro vita e invece lei non c’è più. Per me lei era la più dolce e la più buona di tutti, la più capace. È allucinante vivere così, con questi vuoti e silenzi che ti prendono e ti tirano fuori l’anima.
“Da quando lei non c’è più non vado al mare, sono dieci anni che non vedo più il mare perché non ce la faccio. Io nuotavo con lei, era bravissima” ha proseguito. Tanto dolore anche per la mamma Franca, che ha sottolineato: “Quando sono sul divano dove vedevamo insieme la televisione, mi sembra di averla vicina. Se perdi il marito sei vedova, se perdi i genitori sei orfano, ma non esiste un termine per chi perde i figli”.