Sentenza ribaltata dalla Corte di Appello di Firenze sul caso della morte, il 3 agosto 2011, di Martina Rossi, la ragazza italiana che si trovava in vacanza a Palma di Maiorca con due amiche. “Il caso non sussiste” è stato sentenziato, assolti dunque i due sospetti Luca Vanneschi e Alessandro Albertini, dall’accusa di tentato stupro per sfuggire al quale Martina sarebbe precipitata dal balcone della loro stanza e di morte come conseguenza del suo tentativo di fuga (reato che peraltro entrerà in prescrizione nel 2021). In primo grado i due ragazzi erano stati condannati a 6 anni. Secondo Alessandro Meluzzi, psicologo, studioso ed esperto criminologo, “la Corte di Appello ha fatto una scelta di campo perché molti rimangono i particolari poco chiari e misteriosi su quanto sia avvenuto quella sera. Dal mio punto di vista il quadro indiziario sembra indicarci un omicidio provocato dai due sospetti”.
Secondo l’accusa Martina Rossi stava fuggendo dal tentativo di stupro dei due giovani, conosciuti durante la vacanza. Come mai secondo lei questo ribaltamento della sentenza?
Questa è l’ipotesi dell’accusa che la Corte di Appello ha respinto. Però molte delle testimonianze sulla modalità della caduta, sul tipo di caduta, rispetto al movimento della ragazza e lo scavalcamento del balcone sono un quadro indiziario che sembra portarci a mio avviso nella direzione vigorosa di un omicidio provocato.
Che invece è stato giudicato “non sussistente”. Le chiedo ancora, come mai secondo lei?
Si tratta di una situazione molto sensibile, non giudichiamo le sentenze ma non possiamo non commentarle. La Corte di Appello ha fatto una scelta di campo. Aspettiamo la Corte di Cassazione in terzo grado che potrebbe, come successo altre volte pensiamo al caso di Garlasco, a sua volta ribaltare l’attuale sentenza.
Ci sono molti punti in sospeso, la procura spagnola archiviò addirittura il caso, non le sembra eccessivo?
Le indagini in Spagna furono molto lacunose e hanno influenzato anche il risultato del processo perché una indagine malfatta vuol dire un processo insoddisfacente, questa è una regola assoluta.
I due sospetti dicono che si erano fatti uno spinello nella loro stanza e Martina, persa la testa, è caduta, ma invece di soccorrerla hanno finta di niente. Non è abbastanza grave per assolverli?
Molte cose non tornano e secondo me la Cassazione dovrebbe chiedere un ulteriore approfondimento.
Ad esempio?
Ci sono elementi che fanno pensare che sia caduta scavalcando il balcone, ma quello della camera a fianco, come se stesse fuggendo da qualcuno. Questo è l’elemento chiave. Se le cose avrebbero avuto un decorso diverso si sarebbe potuto capire cosa è successo. La mia sensazione è che si tratti di un tentativo di stupro ipotesi investigativa portata avanti dalla procura
L’accusa di morte come conseguenza di altro reato è stata prescritta lo scorso novembre, perché?
E’ un capo di imputazione a cui si ricorre quando bisogna stabilire un eccesso di causa. Il reato era lo stupro, la morte conseguenza con una caduta accidentale.
Invece il reato di tentata violenza sessuale sarà prescritto nel 2021.
L’assoluzione è arrivata come conseguenza di questa prescrizione, a questo punto dobbiamo aspettare il terzo appello, quello della Corte di Cassazione per giudicare tutto in maniera approfondita. E magari la sentenza cambierà.