Si è riaperto a Firenze il processo d’appello per la morte di Martina Rossi, studentessa di Genova precipitata da una camera di albergo a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011, mentre – secondo l’accusa – tentava di sfuggire ad un tentativo di stupro di gruppo. Sul procedimento, però, incombe lo spettro della prescrizione: uno dei due reati contestati a Luca Vanneschi e Alessandro Albertini, morte in conseguenza di altro reato, è stato prescritto lo scorso novembre. Lo stesso potrebbe accadere per il reato di tentata violenza sessuale di gruppo, che si prescriverà nell’agosto del 2021. La procura generale di Firenze, come riportato dall’ANSA, ha chiesto una pena di 3 anni per i due imputati, che in primo grado erano stati condannati a 6 anni per tentata violenza sessuale e per aver causato morte in conseguenza di altro delitto: “Il fatto che sia già andato prescritto metà processo per me è un’ingiustizia profonda”, ha detto in una pausa dell’udienza odierna Bruno Rossi, padre di Martina.



MARTINA ROSSI: INCOMBE LA PRESCRIZIONE SUL PROCESSO

Per evitare che dopo il primo capo d’accusa venga prescritto anche il secondo reato, quello di tentata violenza sessuale di gruppo, a Firenze si procede con ritmi serrati: a tale scopo l’udienza odierna, fissata nel novembre scorso a settembre 2020 è stata anticipata su indicazione della presidenza della corte di appello a causa delle polemiche scatenate dal lungo rinvio (di quasi un anno) ordinato in origine. Il papà di Martina Rossi, Bruno, sulla prescrizione ha dichiarato:”Quando uno fa del male e c’è una condanna bisognerebbe dire basta, fermati. Ma è la politica che dovrebbe intervenire in queste materie e trovare la giusta soluzione. A mia figlia hanno fatto del male. Era una ragazza felice, era in vacanza. Due ragazzi strafatti hanno allungato le mani e poi lei è volata giù da un balcone”. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il processo proseguirà con le discussioni delle parti civili e delle difese, che hanno sempre sostenuto la tesi del suicidio di Martina Rossi, nella prossima udienza 17 febbraio.

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