Si torna a parlare del caso di Marzia Capezzuti a Storie Italiane. Vittorio Introcaso, giornalista di Storie Italiane, ha raccontato le ultime novità in merito alla vicenda della 29enne di Milano forse uccisa: “In tanti anni di questo lavoro – ha raccontato – mai ci era capitato di trovarci di fronte ad una tale disumanità, se le carte e gli indizi troveranno conferme. Il verbo che dobbiamo usare stamane e annichilire, ridurre al nulla, distruggere, ed è ciò che sta emergendo, l’inferno patito da questa ragazza che aveva anche una disabilità seppur leggera. Per diversi mesi questa ragazza è stata trattata in modo disumano, l’hanno annichilita”.



Quindi Vittorio Introcaso ha proseguito, parlando di Marzia Capezzuti: “Non possiamo dire in televisione cosa hanno fatto a questa donna, l’hanno umiliata continuamente, picchiata, fino ad annichilirla. Questa ragazza era bellissima – ha proseguito – nell’ultimo periodo ripeteva solo Barbara, Barbara, perchè la famiglia che l’aveva ridotta in schiavitù aveva il terrore che lei potesse andare via e scappare. Marzia ha provato a liberarsi dei suoi aguzzini, termine che dovrà essere confermato. E’ stata ripresa alla stazione, voleva scappare, voleva fuggire, e invece sono andati alla stazione, l’hanno ripresa e le hanno dato delle botte, botte che non mancavano tutti giorni per scuse assurde”.



MARZIA CAPEZZUTI, INTROCASO: “LA SERA DELLA SUA MORTE…”

A quel punto Vittorio Introcaso ha fatto un esempio concreto di cosa doveva subire la povera Marzia Capezzuti: “Ad esempio nelle carte viene scritto che Marzia era stata picchiata perchè non aveva trovato un indumento in camera. Veniva chiusa in uno sgabuzzino, le hanno tagliato i capelli, la vedevano in giro piena di lividi. I carabinieri hanno ricostruito gli ultimi momenti di questa ragazza fino a portarla alla morte, era sporca, non le permettevano neanche di andare al bagno”.

“Quella sera l’hanno vista uscire assieme a Barbara, il marito e il figlio minorenne, e pare che abbia detto: ‘Dove mi state portando?’. Sembra che l’abbiano portata in un casolare a dieci minuti da qui e nel frattempo hanno continuato a prelevare la pensione col suo bancomat”.