Il giallo di Marzia Capezzuti potrebbe presto arrivare a una svolta. La sensazione è che gli inquirenti stiano stringendo il cerchio intorno alle responsabilità sulla scomparsa e l’omicidio della 29enne, per cui la Procura di Salerno avrebbe aperto un fascicolo nei mesi scorsi. La giovane, sparita misteriosamente a Pontecagnano Faiano in costanza della convivenza con alcuni parenti del fidanzato defunto, secondo alcuni testimoni avrebbe subito maltrattamenti e la sua famiglia è convinta che il cadavere trovato in un casolare abbandonato sia il suo. Pochi margini di dubbio, secondo Chi l’ha visto?, insisterebbero ancora sull’identità di quel corpo, che ora potrebbe “parlare ” e restituire agli inquirenti una preziosa istantanea per risolvere gli interrogativi sul delitto.



Nelle ultime ore, alcune novità sarebbero intervenute nel tessuto dell’attività investigativa sul caso di Marzia Capezzuti. Le riporta la trasmissione di Federica Sciarelli, secondo cui la Procura di Salerno avrebbe chiesto al gip una proroga delle indagini, il cui termine è fissato per il 24 dicembre. Il deposito della consulenza medico legale sarebbe previsto qualche settimana più avanti. E nei giorni scorsi, il pm titolare dell’inchiesta avrebbe disposto il sequestro di altri due telefoni cellulari, un provvedimento che arriva dopo l’acquisizione di altri dispositivi di potenziale interesse investigativo.



Marzia Capezzuti: sette persone indagate

Per risolvere il caso di Marzia Capezzuti, scomparsa dall’8 marzo scorso da Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, sarebbe in corso un complesso lavoro di indagine. Lo scenario di un omicidio maturato in un contesto di violenze ai danni della 29enne ha preso corpo in modo robusto e sono tante le testimonianze acquisite nel corso degli ultimi mesi, anche attraverso la trasmissione Chi l’ha visto?. Stando al racconto di alcuni residenti, Marzia Capezzuti avrebbe subito percosse e vessazioni, ridotta in schiavitù e costretta a restare segregata in una cantina. Dietro il delitto non si escluderebbe il movente economico: la giovane era titolare di una pensione di invalidità che qualcuno potrebbe aver aggredito sfruttandola anche dopo la sua scomparsa.



È forte il sospetto che Marzia Capezzuti possa essere stata uccisa e fatta sparire proprio per soldi. Ma ci sarebbero alcuni tasselli mancanti per completare il mosaico della sua sparizione. Sarebbero attualmente sette le persone indagate a vario titolo nell’alveo dell’inchiesta, per le ipotesi di maltrattamenti e omicidio. Tra queste, la cognata di Marzia Capezzuti (sorella del fidanzato defunto) che l’avrebbe ospitata a casa sua fino a un periodo prossimo a quello della scomparsa. La donna, intervistata dalla trasmissione di Federica Sciarelli, nei mesi scorsi aveva riferito di non vedere Marzia Capezzuti da un anno, da quando, a suo dire, si sarebbe allontanata con un nuovo compagno. Una versione, riporta ancora Chi l’ha visto?, che contrasterebbe con quanto emerso successivamente in sede di indagine: l’ultimo avvistamento della 29enne a Pontecagnano Faiano risalirebbe alla sera del 7 marzo scorso. Qualcuno avrebbe notato la giovane uscire dall’abitazione della cognata in sua compagnia. Da quel momento, di Marzia Capezzuti, si sarebbe persa ogni traccia.