Scomparsa di Marzia Capezzuti da Pontecagnano, slitta la data per l’autopsia e l’analisi del Dna sul cadavere ritrovato in un casolare abbandonato. La difesa ha infatti chiesto l’incidente probatorio, quindi occorrerà del tempo affinché il gip nomini un perito e disponga infine la nuova data per l’esecuzione di questi accertamenti, gli unici che potranno chiarire senza ombra di dubbio se quel corpo appartenga o meno alla 29enne. Nel frattempo, il numero degli indagati per omicidio e occultamento di cadavere è salito a sette, includendo anche due figli di Barbara, sorella del compagno di Marzia, di cui uno minorenne. I due sono accusati di maltrattamenti nei confronti di Marzia.
L’avvocato dei genitori di Marzia Capezzuti, Nicodemo Gentile, è stato sentito nel corso della trasmissione Storie Italiane, in onda su Rai1 oggi 1 novembre. Ha confermato che “si è deciso che probabilmente si dovrà procedere con una perizia, interverrà il giudice che nominerà dei suoi periti”, spiegando che “si allungheranno un po’ i tempi, ma è anche corretto perché avremo delle risposte certe”. E in riferimento ai corpo in avanzato stato di decomposizione rinvenuto nel casolare confessa che “molti indizi ci fanno pensare che purtroppo sia lei”, Marzia, ma che “bisogna ancora attendere” per avere delle risposte certe.
Marzia Capezzuti, l’avvocato: “nessuno è puro in questa storia”
Secondo l’avvocato della famiglia di Marzia Capezzuti, intervistato da Storie Italiane, la vicenda della sua scomparsa e del suo probabile omicidio è “una storia di umanità perduta, una storia davvero difficile che fa tremare”. E aggiunge il pensiero “che questa ragazza con un corpo di donna e un cuore di fanciulla possa esser stata portata al macello. Se così è stato, è stato un omicidio dell’indifferenza”. Per l’avvocato, “nessuno è puro in questa storia” e ribadisce con forza che “se a gennaio e febbraio c’erano già state delle segnalazioni a chi poteva occuparsene, dispiace perché probabilmente Marzia si poteva salvare”.
Un tema, quello dell’indifferenza forse dettata dalla paura, che sembra una costante nel giallo di Marzia Capezzuti. Nel corso della trasmissione si apprende infatti che l’intera famiglia in cui la ragazza viveva era all’attenzione dei servizi sociali almeno dal 2017. E mentre ci sono diverse fotografie che mostrano Marzia ridotta a uno scheletro, con il volto tumefatto, le denunce anonime al centro antiviolenza sarebbero arrivate quando ormai era troppo tardi per la ragazza.