Scomparsa di Marzia Capezzuti: una testimonianza sconvolgente irrompe nel mistero della 29enne milanese le cui tracce si sono perse a Pontecagnano Faiano nel 2021. Non si sa quando esattamente sia sparita – i genitori l’avrebbero sentita per l’ultima volta nel mese di giugno dello scorso anno -, né quale sia stata la sua sorte. I familiari della giovane, da anni residente in Campania nonostante la morte del compagno con cui conviveva inizialmente nel comune in cui è scomparsa, avrebbero appreso della sua sparizione soltanto nel febbraio 2022, attraverso la notifica dell’apertura di un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere da parte della Procura di Salerno.
La vicenda si tinge di colori inquietanti non solo perché Marzia Capezzuti risulta ancora irreperibile, ma anche per il tessuto di elementi potenzialmente degni di interesse investigativo emersi dal racconto di un uomo che la conoscerebbe. Lui si chiama Paolo e ha parlato ai microfoni di Chi l’ha visto?, sostenendo di sapere “la storia”e rispondendo all’appello di Ciro e Laura, genitori della 29enne, che chiedono verità sul giallo. Davanti alle telecamere di Federica Sciarelli, un ritratto scioccante di quanto Marzia Capezzuti avrebbe subito all’ombra di una convivenza con la famiglia del fidanzato defunto proprio a Pontecagnano.
Marzia Capezzuti, il racconto di un conoscente: “Io so la storia”
Nel corso della puntata di Chi l’ha visto? andata in onda il 28 settembre, Federica Sciarelli è tornata sul caso di Marzia Capezzuti e sul mistero che avvolge la sua scomparsa ormai da oltre un anno. I genitori della 29enne vivono a Milano e non avrebbero più avuto contatti telefonici con lei dal giugno 2021, da quando la figlia, da anni residente a Pontecagnano Faiano (Salerno) gli avrebbe comunicato di aspettare un figlio da un nuovo compagno dopo la morte del primo. Nonostante avesse perso il fidanzato, Marzia Capezzuti sarebbe rimasta a vivere nello stesso comune campano presso l’abitazione della famiglia di lui, con la sorella e altri parenti dell’uomo. Alcuni di loro, secondo quanto riportato da Chi l’ha visto?, oggi risulterebbero indagati in merito alla scomparsa della giovane. Secondo gli inquirenti, Marzia Capezzuti sarebbe stata uccisa e fatta sparire.
Paolo è l’uomo che, rispondendo all’appello dei genitori alla trasmissione per ritrovare Marzia Capezzuti, si è fatto avanti davanti alle telecamere per fornire un racconto di quanto sarebbe a sua conoscenza sulle condizioni di vita della 29enne a Pontecagnano. Una versione che irrobustirebbe in modo sostanziale lo scenaio di presunti maltrattamenti profilato in sede di indagini dagli inquirenti. Secondo l’uomo, che ha esordito sostenendo “Io so la storia“, Marzia Capezzuti sarebbe stata continuamente bersaglio di percosse, insulti, privazioni e, ha aggiunto de relato, sarebbe stata costretta a prostituirsi.
Scomparsa di Marzia Capezzuti, “denti tirati con la pinza e riempita di botte”
L’uomo intervenuto a Chi l’ha visto? quale conoscente di Marzia Capezzuti e della famiglia del fidanzato morto nel 2020, con cui la 29enne avrebbe vissuto fino al periodo in cui sarebbe scomparsa, ha raccontato una storia sconvolgente davanti alle telecamere. Avrebbe deciso di rompere il silenzio per “dare giustizia a quella povera ragazza“, una giovane donna di 29 anni in condizione di particolare fragilità e titolare di una pensione di invalidità che, secondo suo padre Ciro Capezzuti, non avrebbe avuto a sua disposizione quando risiedeva a Pontecagnano Faiano. “Marzia non è riuscita a comprarsi un telefonino, le chiedevo di farlo, ‘Hai i soldi, dove li spendi?’, ma non lo ha mai fatto“, ha sottolineato il padre di Marzia Capezzuti ricordando come parlasse con lei via telefono usando un dispositivo della cognata, sorella del compagno deceduto, oggi indagata.
“Un giorno l’hanno picchiata davanti a me – ha dichiarato il presunto testimone a Chi l’ha visto? –, strisciava e non poteva muoversi, la scassavano di mazzate“. L’uomo avrebbe inoltre raccolto le confidenze di un’altra persona che sarebbe entrata in contatto con Marzia Capezzuti: “Mi ha detto che le mettevano la testa nel gabinetto e tiravano lo sciacquone, le facevano i filmini, la facevano prostituire, le tiravano i denti con la pinza, con la tenaglia, la maltrattavano, la tenevano nel degrado“. Secondo il suo racconto, Marzia Capezzuti sarebbe stata trattata “da schiava“, segregata “sottoterra” e costretta a dormire in cantina. Il padre della 29enne ha ascoltato questa versione e così ha commentato: “Io sono sconvolto a sentire questo racconto, ringrazio questo signore per il coraggio che ha, mi darei cazzotti da solo, mi faccio colpa perché non sono andato a vedere quella situazione, le mie responsabilità da padre le ho perché non ho saputo proteggerla. Ma questa gente, se esiste una giustizia, la deve pagare se veramente ha fatto queste cose a mia figlia. Definirle bestie sarebbe un complimento”.