Recentemente il caso di Marzia Capezzuti ha avuto un importante sviluppo, con l’arresto di tre dei sei indagati. Si tratta di Barbara, sua marito Damiano e loro figlio minorenne, incastrati da una videochiamata tra il minorenne e sua sorella maggiore, Anna. Lei chiede cosa sia successo a Marzia, che in quel momento si credeva scomparsa con un altro uomo, e lui le risponde “l’abbiamo strozzata“, facendo scoppiare in lacrime la sorella.



Da quella “confessione” è stato ritrovato il corpo di Marzia Capezzuti nel tristemente famoso casolare. “Meno male che li hanno arrestati“, commenta la famiglia, “proprio ieri parlavamo con l’avvocato Nicodemo, chiedendo perché la scientifica non stesse facendo neanche le prove del DNA”. Tuttavia, la prova non era necessaria, perché gli indagatori avevano già trovato altre due prove, l’impronta di una mano e un dente, entrambi compatibili con Marzia Capezzuti. “Tutte queste cose ci danno tanta tristezza”, commenta ancora la famiglia. “Vogliamo giustizia, per tutto il male che le hanno fatto. Siamo laceranti dentro, siamo stressati e la pensiamo tutti i giorni. Verso queste persone per me non c’è un filo di vendetta, ma voglio giustizia”. (agg di Lorenzo Drigo)



Cosa è successo a Marzia Capezzuti

Il giallo di Marzia Capezzuti, 29enne lombarda scomparsa a Pontecagnano Faiano (Salerno) è iniziato un anno fa. L’ultimo avvistamento della giovane risale al 7 marzo 2022, quando fu notata uscire dalla casa della cognata – con cui viveva dopo la morte del suo compagno -, insieme alla donna e altri componenti della stessa famiglia. I genitori non avevano più notizie di lei dall’estate precedente e soltanto a febbraio, come raccontato dal padre e dalla madre, avrebbero appreso dell’apertura di un’inchiesta per omicidio presso la Procura del capoluogo campano.



Marzia Capezzuti, secondo gli inquirenti, sarebbe stata uccisa e fatta sparire per soldi: qualcuno avrebbe voluto aggredire la sua pensione di invalidità, incassandola effettivamente anche nei mesi successivi alla sparizione. Il ritrovamento di un cadavere di donna all’interno di un casolare tra Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano, il 25 ottobre scorso, ha alimentato l’ipotesi del delitto e oggi arriva una prima svolta concreta con l’arresto di tre persone ritenute a vario titolo coinvolte nei reati di omicidio, tortura e maltrattamenti. Secondo quanto diffuso da Chi l’ha visto?, in prima linea nelle ricerche di Marzia Capezzuti fin dai primi appelli della famiglia, i destinatari delle misure, ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta della Procura di Salerno ed eseguite dai carabinieri, sarebbero proprio la cognata di Marzia Capezzuti, Barbara Vacchiano (su cui si erano condensati i principali sospetti dei genitori della vittima), il marito della donna, Damiano Noschese, e il loro figlio minorenne (14enne all’epoca dei fatti). “I provvedimenti – si legge in un passaggio della nota del procuratore Giuseppe Borrelli – scaturiscono dalle indagini condotte a seguito della scomparsa“.

Marzia Capezzuti, non solo scomparsa: uccisa forse per soldi

Il movente che avrebbe preso corpo nelle ipotesi investigative sulla scomparsa e sulla morte di Marzia Cpezzuti sarebbe economico. Gli inquirenti, infatti, avrebbero delineato il profilo di un delitto che potrebbe essere maturato nel contesto di una spirale di maltrattamenti, vessazioni e riduzione in schiavitù ai danni della 29enne milanese con lo scopo di sfruttarne la pensione di invalidità. Soldi che, secondo i genitori di Marzia Capezzuti, avrebbero potuto far gola a qualcuno che orbitava intorno alla vita della giovane a Pontecagnano Faiano. 

Alcuni testimoni avrebbero descritto l’esistenza di Marzia Capezzuti come un inferno tra le mura dell’abitazione in cui avrebbe vissuto nonostante la morte del compagno, fratello della donna arrestata poche ore fa insieme al marito e al figlio minorenne con l’accusa di un coinvolgimento nella scomparsa e nel decesso della 29enne. Una foto, recapitata a Chi l’ha visto?, avrebbe dimostrato i segni delle presunte violenze subite dalla giovane impressi sul suo volto, lividi e tagli a testimoniare una situazione atroce che non si escluderebbe sfociata nell’omicidio. Dal 7 marzo 2022, Marzia Capezzuti non era solo scomparsa: uccisa, forse per soldi, dopo aver vissuto segregata in casa nell’impossibilità di scampare ai suoi presunti aguzzini. Nel novembre scorso, l’inchiesta per omicidio si sarebbe allargata con l’iscrizione di altre due persone nel registro degli indagati oltre le cinque già presenti nel fascicolo (tra cui la cognata della vittima).