Marzia Capezzuti uccisa e fatta sparire per soldi? Sarebbe questa una delle ipotesi dominanti nel caso di scomparsa della 29enne milanese a Pontecagnano Faiano (Salerno), l’ombra di un movente economico a irrobustire il possibile quadro di una morte violenta. È quanto emerge dalle colonne del nuovo numero del settimanala Giallo, in cui spiccano alcune testimonianze che rimanderebbero a una storia di orrori e omertà in cui Marzia Capezzuti, a insaputa dei genitori residenti in Lombardia, sarebbe precipitata quando era rimasta a vivere con la famiglia del compagno defunto. 5 le persone attualmente indagate per omicidio e occultamento di cadavere e tra queste, riporta Chi l’lha visto?, proprio alcuni parenti dell’ex fidanzato della 29enne. Soggetti che, a vario titolo, avrebbero approfittato della fragilità della giovane e della sua pensione di invalidità fino a costringerla a non disporre più del suo denaro e a vivere in condizioni disumane.
Mazia Capezzuti sarebbe stata “picchiata, segregata e costretta a prostituirsi” secondo quanto riferito da un testimone alla trasmissione di Federica Sciarelli, e ora avrebbe preso piede l’ipotesi di un delitto maturato nel contesto di una progressiva riduzione in schiavitù della 29enne con lo scopo di appropriarsi della sua pensione. Soldi che, nonostante la sua scomparsa, qualcuno avrebbe continuato a prelevare e usare a suo piacimento. L’ombra del movente economico era già trapelata da una telefonata sospetta che Marzia Capezzuti aveva fatto al padre nel 2021, poco prima che i genitori Ciro e Laura perdessero i contatti con lei, in cui la 29enne aveva rivelato alla famiglia di essere finita nelle mani di uno “sfruttatore pedofilo” a cui aveva prestato denaro mai avuto indietro.
Marzia Capezzuti: l’ombra del movente economico dietro la scomparsa
Secondo le ultime indiscrezioni sul caso di Marzia Capezzuti, scomparsa a Pontecagnano Faiano e non ancora ritrovata, la 29enne potrebbe essere stata assassinata al culmine di una spirale di violenze e privazioni che l’avrebbero vista non solo “trattata come schiava” – secondo uno dei testimoni che si sono fatti avanti a Chi l’ha visto? – ma anche privata della possibilità di attingere alla sua pensione di invalidità. Qualcuno, secondo l’ipotesi rilanciata in queste ore anche da Giallo, potrebbe averla uccisa per questione di soldi.
La giovane Marzia Capezzuti, stando a questa lettura degli eventi, sarebbe stata intrappolata in un abissso di maltrattamenti (un testimone parla addirittura di “denti tirati con le pinze” e “capelli sempre rasati”) che, con lo scopo di intascare la sua pensione indisturbatamente, sarebbe sfociato nella morte della 29enne. Gli inquirenti avrebbero scoperto – riporta ancora il settimanale diretto da Andrea Biavardi – che qualcuno operava prelievi dal conto di Marzia Capezzuti anche in tempi successivi alla sua scomparsa. Una sparizione ancora avvolta nel mistero di cui la famiglia, i genitori Ciro e Laura residenti in Lombardia, avrebbe scoperto attraverso la notifica dell’apertura di un’inchiesta per omicidio da parte della Procura di Salerno.