Dall’inizio della pandemia gli esperti hanno sempre incitato all’uso corretto della mascherina come dispositivo per proteggersi dal Covid. Adesso però potrebbe arrivare una mascherina “killer” in grado di neutralizzare il virus in ingresso “uccidendo” il Coronavirus. Il dispositivo in questione, come scrive Repubblica, si compone di cinque strati ed arriva dall’Inghilterra. A realizzarlo è stato il professor Gareth Cave, esperto in nanotecnologie alla Nottingham trent University che attende di poter ricevere adeguata certificazione CE che ne renderà possibile la vendita (a 1 euro al pezzo) in tutta Europa. La mascherina killer garantisce una efficacia per 7 ore consecutive. E’ molto simile alle tradizionali chirurgiche ma a differenza di queste ultime ha la capacità di neutralizzare il Coronavirus e renderlo innocuo. Secondo i test condotti, la mascherina “killer” ha una capacità filtrante del 99,98% e un’efficienza del 90% nel distruggere i virus del Covid-19 e dell’influenza.



A differenza delle tradizionali mascherine è dotata di cinque (e non tre) strati. Il primo, ovvero il più esterno è repellente ed impedisce l’inalazione di droplet, saliva e muco che potrebbero contenere il Covid; il secondo e il quarto sono costituiti dal classico tessuto filtrante, mentre nel mezzo di trova l’arma segreta, ovvero uno strato antivirale ovvero “imbevuto di nanoparticelle di rame, trattate con una tecnologia nuova, brevettata dalla Pharm2Farm, spin-ff della Nottingham Trent University e fondata proprio da Cave”.



MASCHERINA KILLER CHE UCCIDE IL COVID: COME FUNZIONA

Lo stesso scienziato che ha realizzato la mascherina killer, ha spiegato, come riferisce Repubblica, il funzionamento di questo speciale dispositivo: “Una volta che queste nanoparticelle sono in contatto con il virus emettono degli ioni che penetrano attraverso la superficie e avviluppano il virus distruggendo il suo materiale genetico e impedendogli di replicarsi”. Tali particelle, ha aggiunto, “hanno forma sferica e una superficie grande quanto quella del virus e per questo sono quindi molto efficienti nell’uccidere l’ospite indesiderato, ma non nel ridurre la respirabilità della mascherina”. C’è poi un ultimo strato che è quello più vicino alla bocca, il quale è ipoallergenico ed estremamente traspirante. Lo scienziato ha anche spiegato che è stato acquistato un macchinario che permetterà la produzione della mascherina al fine di iniziare a distribuire a breve i primi lotti già da febbraio. “Abbiamo già avuto richieste da diversi Paesi, Italia compresa”, ha aggiunto. La manifattura sarebbe in grado di fornire fino a 5 milioni di maschere al mese. “La nostra maschera non protegge solo chi la indossa ma anche chi sta intorno. E, visto che impedisce al virus di riprodursi, di fatto uccidendolo, quando la gettiamo via non dobbiamo avere nessun timore di toccarla e possiamo smaltirla in tutta sicurezza perché non infetta”, ha infine precisato il suo inventore.

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