La pandemia di Coronavirus che da ormai un anno ammorba l’intero orbe terracqueo ci ha abituato non soltanto a trascorrere lunghi periodi di distanziamento sociale, ma anche a convivere con alcune compagne di viaggio non propriamente gradite, quali le mascherine. Queste ultime, infatti, rappresentano un dispositivo di protezione individuale irrinunciabile nella lotta al virus, anche se talvolta risultano essere fastidiose, soprattutto per quanti indossano gli occhiali, le cui lenti si appannano puntualmente ad ogni respiro.
Disagi con i quali la popolazione italiana dovrà abituarsi a convivere ancora a lungo, stando a quanto riferito nelle scorse ore a “Il Corriere della Sera” dal dottor Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento Medicina dell’Inail e componente del Cts (Comitato tecnico scientifico), il quale ha confermato che servirà raggiungere l’immunità di gregge per cancellare le mascherine dalla nostra quotidianità. “Stare in zona gialla non vuol dire essere liberi – ha affermato –. Capisco la stanchezza dopo tanti mesi, ma per tornare alla completa normalità dovremo completare la campagna vaccinale”.
IAVICOLI (CTS): “MASCHERINE ADDIO SOLO CON IMMUNITÀ DI GREGGE. I RISTORANTI…”
Dunque per dimenticarci le mascherine dovremo attendere l’immunità di gregge e per raggiungerla potrebbe anche volerci un anno: “Dipende dalla campagna vaccinale – ha detto Iavicoli a ‘Il Corriere della Sera’ –. Però, se tutti rispetteremo le regole, potremo raggiungere i parametri da zona bianca che danno comunque maggiore libertà. Con 50 contagi su 100mila abitanti la situazione è già buona”. Tuttavia, questo non consentirà agli italiani di abbassare automaticamente la guardia e di godersi le vacanze lasciando a casa le protezioni: “È come la scorsa estate, dove comunque si è tornati a una vita abbastanza normale – ha aggiunto Iavicoli –. L’importante è che non ci siano gli stessi eccessi che hanno generato conseguenze tragiche quest’anno”. Per quanto concerne la ripresa dell’attività serale di bar e ristoranti dal prossimo 5 marzo in area gialla, “noi abbiamo stabilito le regole per renderlo possibile, la scelta deve prenderla il Governo”. Ricordando, peraltro, che il Cts sarà pronto nelle prossime settimane a “indicare le misure necessarie ed evidenziare i rischi esistenti nel nostro Paese”.