Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha commentato i nuovi numeri relativi ai casi di Coronavirus in Italia. In prima battuta, ha sottolineato l’importanza, a suo giudizio, di continuare a indossare la mascherina nei luoghi al chiuso: “In un contesto epidemiologico che conta ancora oltre 600 mila positivi (numero peraltro largamente sottostimato), tenendo conto delle incertezze sulla prevalenza della variante Ba.5 oltre che del basso numero di anziani e fragili coperti con la quarta dose, è prudente continuare a tenere la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, indipendentemente dalla decisione del Governo di prolungarne l’uso sui mezzi di trasporto dopo il 15 giugno”.
In particolare, Cartabellotta ha spiegato che “l’uso della mascherina è previsto in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie: è fondamentale ridurre al minimo la probabilità di focolai nei seggi, oltre che innalzare il livello di protezione per anziani e fragili, che devono avere la possibilità di esercitare il loro imprescindibile diritto di voto in condizioni di massima sicurezza”.
NINO CARTABELLOTTA COMMENTA IL REPORT DELLA FONDAZIONE GIMBE SUL COVID-19 IN ITALIA
Dopodiché, Nino Cartabellotta si è poi soffermato sulla frenata dei nuovi contagi da Coronavirus in Italia (-7,8%) e la risalita dei casi in 22 province: “La frenata nella discesa dei nuovi casi settimanali e la netta riduzione del numero dei tamponi parallela all’aumento del tasso di positività sono ‘spie rosse’ confermate dalla ripresa della circolazione virale in alcune Province, verosimilmente spinta dalla sotto-variante Omicron BA.5“, ha osservato.
In conclusione, il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha snocciolato ancora qualche dato, utile a ricostruire al meglio la situazione epidemiologica nel nostro Paese: “Rispetto alla settimana precedente, in 85 province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -0,3% di Parma al -35,2% di Aosta); salgono da 2 a 22 le province in cui si rileva un aumento (dal +0,4% di Messina, Padova e Roma al +20,2% di Enna), in 7 casi superiore al 10%. In nessuna provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti, attestandosi tra gli 86 casi per 100.000 abitanti di Bergamo e i 374 di Cagliari”.