Le mascherine chirurgiche e di cotone non sono efficaci contro il nuovo coronavirus quando una persona tossisce. È quanto emerso da un piccolo studio pubblicato su “Annals of Internal Medicine”. I ricercatori della Corea del Sud che lo hanno realizzato hanno precisato che servono altre indagini per stabilire se queste mascherine sono in grado davvero di bloccare il virus, ma questo loro primo studio rappresenta un punto di partenza per approfondire la questione. La ricerca ha coinvolto quattro pazienti positivi al Covid-19 in Corea del Sud, tutti tra i 35 anni e 82 anni. È stato chiesto loro di entrare in stanze di isolamento a pressione negativa e di tossire quattro volte ciascuno su cinque piastre, posizionate a 20 centimetri dalla bocca. La prima volta non indossavano nulla, poi hanno ripetuto la stessa procedura con una mascherina chirurgica, quindi con una di cotone e infine di nuovo senza protezioni. I ricercatori hanno eseguito dei tamponi sulle superfici interne ed esterne delle mascherine, trovando il Sars-CoV-2 su quelle esterne, mentre quelle interne risultavano negative. Questo è un particolare “degno di nota” per gli scienziati, perché le particelle di Sars-CoV-2 potrebbero essere sfuggite dai bordi delle mascherine, oppure piccoli residui emessi durante il colpo di tosse potrebbero essere penetrati nelle mascherine.



“MASCHERINE CHIRURGICHE E COTONE INEFFICACI CONTRO CORONAVIRUS”

Quanto emerso dallo studio conferma ulteriormente l’importanza di lavarsi le mani dopo aver toccato la superficie esterna delle mascherine chirurgiche e di conte. “Non sappiamo se servano a ridurre il ‘viaggio’ delle goccioline emesse con la tesse”, hanno spiegato i ricercatori. Lo studio comunque evidenzia il fatto che “le mascherine chirurgiche e quelle di cotone sembrano inefficaci nel prevenire la diffusione del virus in caso di colpo di tosse”. Ma sono appunto necessarie ulteriori ricerche per stabilirne l’efficacia negli asintomatici o in soggetti positivi che non tossiscono. Di sicuro questo studio solleva dubbi sull’efficacia delle mascherine mentre nel nostro Paese si moltiplicano le ordinanze che ne richiedono l’uso fuori casa. Il dottor Sung-Han Kim dell’Asan Medical Center, Univeristy of Ulsan College of Medicine, ha precisato che questo studio non ha tenuto conto delle mascherine N95, che sono note anche con la sigla Ffp3 (filtering face piece di terzo livello) e al momento vengono considerate le più efficaci contro il Sars-CoV-2, il virus che provoca l’infezione Covid-19, ma sono anche quelle più complicate da trovare.

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